DTM 2018: finale da brividi

DTM 2018: finale da brividi
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Che finale di stagione straordinario a Hockenheim: tre piloti a giocarsi il titolo fino all’ultima gara e il nome del campione deciso solo all’ultimo giro. Mercedes-AMG che lascia il DTM facendo il tris di titoli e René Rast che diventa il nuovo recordman del campionato. E ora pronti a preparare la stagione 2019
18 ottobre 2018

Noi saremo anche molto appassionati, anzi “malati” di Motorsport, e lo scorso weekend io ed Emiliano #MasterPilot Perucca Orfei ci siamo davvero esaltati a raccontarvi il round finale di Hockenheim ma, ad essere onesti, nemmeno il miglior sceneggiatore avrebbe potuto scrivere un copione migliore, che spettacolo…

Cominciamo doverosamente da Gary Paffett: 185 volte al via nel DTM, due titoli, 24 vittorie, 48 podi e 17 pole position. Possono bastare? In questi quindici anni, a parte questi numeri spaventosi, ha lasciato il segno come pochi altri in questo campionato: Paffett è un pilota che non molla mai, che riesce ad ottenere sempre il massimo da ogni situazione, anche la più critica, sull’asciutto e anche con la pioggia, e se ogni cosa funziona bene sono dolori per tutti, perché di sicuro è là davanti a giocarsi la vittoria. E lo ha dimostrato anche quest’anno, soprattutto in quest’ultimo weekend. A Hockemheim, con un finale degno delle migliori favole, conquista quel secondo titolo che aspettava da ben 13 anni. E cosa c’è di meglio che poter chiudere così questi quindici anni con la Casa della Stella a tre punte dopo una splendida battaglia terminata all’ultima gara?

Non tutti conoscono la sua storia nel DTM: debuttò nel 2003 con la mitica AMG-Mercedes CLK e l’anno successivo, nella sua prima stagione completa, ottenne subito il secondo posto e l’anno successivo conquistò il suo primo titolo. In questi giorni ha confessato che all’epoca si era convinto che fosse un campionato facile e avrebbe fatto la collezione di titoli. E invece, a parte l’anno sabbatico del 2006, nel quale fece il test driver di F1 per McLaren Mercedes, nella stagione successiva tornò subito nel DTM e non fu per niente facile: arrivò secondo per ben tre volte, nel 2009, 2010 e 2012. Ma il fuoriclasse d’oltremanica ha continuato a crederci, ha stretto i denti e, sostenuto dal team che ha sempre continuato a dargli fiducia, quest’anno con una macchina estremamente competitiva ha realizzato questa grande impresa.

La gioia del campione 2018 del DTM, Gary Paffett
La gioia del campione 2018 del DTM, Gary Paffett
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La Mercedes-AMG C63 si è rivelata micidiale soprattutto in qualifica, che Paffett considera il fattore chiave di questa stagione, nella quale ha conquistato ben 5 pole position ed è partito 8 volte dalla prima fila.

A proposito di qualifica, Gary ha definito quella di domenica scorsa la migliore della sua carriera: non ha fatto la pole e nemmeno il giro più veloce della sua storia ma il terzo tempo ottenuto è stato determinante.

Aveva già fatto un gran giro ma glielo avevano cancellato per aver oltrepassato i fatidici track-limits: a quel punto giù tutto, flat out, già di traverso alla prima curva, ha cercato di fare al meglio il resto del giro, consapevole che non poteva permettersi alcun errore.

E così poi, partendo dalla seconda fila, è riuscito a difendere il terzo posto per l’intera gara: era fondamentale terminarla nei primi quattro per non cedere il titolo all’indiavolato Rast. In modo intelligente ha gestito la corsa, riducendo al minimo i rischi, pur dovendo anche gestire gli pneumatici, che alla fine del primo stint e anche con il secondo set non gli hanno mai consentito di reggere il ritmo di Wittmann e Rast, con un degrado importante delle gomme posteriori.

Nel finale ha visto negli specchietti anche l’arrivo minaccioso delle Audi di Müller e Frijns e, inoltre, ha confessato di essersi distratto un po’ troppo pensando che erano gli ultimi giri della sua carriera nel DTM, rischiando così un testacoda. Non male…

Paffett è un grandissimo pilota, duro in gara ma comunque corretto, sempre molto rispettoso dei propri avversari, in pista e anche fuori, ed è così che negli anni si è guadagnato la stima dei colleghi, tutti d’accordo sul fatto che abbia veramente meritato questo titolo.

In questi giorni sono a Valencia per i test pre-stagionali della Formula E e il pilota britannico è qui per cominciare questa sua nuova avventura con HWA Racelab (quindi rimane in orbita Mercedes Benz): parlando con lui, sono bastati due minuti per percepire lo stesso entusiasmo di mettersi di nuovo alla prova in questa inedita sfida e la consueta dedizione per raggiungere il top. Non sarà facile ma Gary, lo ha dimostrato, non molla mai…

Gary Paffett ad Hockenheim
Gary Paffett ad Hockenheim

Mercedes-AMG ha fatto il tris e, anche in questo caso, ha chiuso alla grande la sua storia di 30 anni con il DTM, conquistando titoli piloti, Costruttori e team. A confermare una tradizione che vede il brand come il più vittorioso nella storia del campionato; tra i piloti che hanno contribuito maggiormente a tutto questo ci sono: Bernd Schneider (5 titoli e 43 vittorie in carriera, nessuno come lui), Klaus Ludwig, Paul Di Resta, Pascal Wehrlein e ovviamente Paffett.

Peccato per Paul Di Resta: arrivato da leader della classifica, ha vissuto un weekend estremamente negativo e ha chiuso la stagione al terzo posto, sopravanzato anche da Rast. Ma nulla potrà mettere in discussione il talento del campione del 2010 e l’ottima stagione che lo ha visto brillare per la costanza di risultati. Ora che Mercedes Benz ha abbandonato il DTM, è difficile capire se lo vedremo ancora qui, ma intanto quest’inverno correrà con un prototipo LMP2 del team United Autosports nell’Asian Le Mans Series 2018/2019. Dopo il suo debutto su un prototipo dello stesso team anglo-americano alla 24 Ore di Daytona, in un equipaggio dove c’era anche Bruno Senna, ha corso nell'IMSA a Sebring e Watkins Glen, facendo poi il suo esordio anche alla 24 Ore di Le Mans. Ora condividerà una Ligier JS P2 con Phil Hanson e debutterà a Shanghai il 25 novembre.

Chi invece continuerà a correre nel DTM e ha ancora una grande fame di successi è René Rast, autore di un’incredibile stagione, con sei vittorie di fila, sette in tutto. Considerato che dopo 9 gare il campione 2017 era 15° in classifica e staccato di 104 punti, è riuscito a raccoglierne 100 e chiudere la classifica al secondo posto, a soli 4 punti dalla vetta e dal secondo titolo consecutivo. Non ha mancato di ringraziare i compagni di squadra che lo hanno generosamente aiutato in questa fantastica rimonta, in una stagione cominciata con enormi difficoltà per Audi e terminata in grande stile grazie al nuovo recordman del DTM. Rast ha riconosciuto il merito di Paffett e Mercedes-AMG, capaci di essere competitivi fin dall’inizio della stagione, mentre loro hanno dovuto purtroppo rincorrere, ma che rincorsa e quante emozioni in queste ultime gare…

Marco Wittmann, pilota di BMW
Marco Wittmann, pilota di BMW

Se ci siamo divertiti così tanto durante questa stagione il merito è anche di BMW e dei suoi piloti: il loro punto debole è da individuare nella mancanza di continuità, di costanza di risultati. A inizio stagione, proprio nel round d’apertura a Hockenheim, si erano rivelati molto competitivi con le nuove M4, in particolare con Timo Glock, protagonista di un bellissimo duello con Paffett. Sono stati forti ancora al Lausitzring e a Norisring, e poi sono piombati in una crisi di metà stagione, che li ha visti perdere terreno e spesso in affanno rispetto agli avversari. Nel finale di stagione hanno mostrato di nuovo segnali positivi al Nürburgring e poi nelle ultime due gare di Hockenheim hanno ritrovato la competitività, con tutti e sei i propri piloti arrivati a punti nella gara finale, per la prima volta nell’intera stagione.

Il loro migliore pilota del 2018 è Marco Wittmann: il due volte campione del DTM ha chiuso bene con la sua prima pole position della stagione alla domenica e il secondo posto nella gara conclusiva. Termina così al quarto posto in classifica. L’austriaco Philipp Eng è invece il miglior “rookie dell’anno”: 9° posto assoluto per il giovane esordiente della Casa di Monaco, grazie anche a due podi e una pole position. E comunque, nonostante la forte pressione di Audi Motorsport nell’ultima parte della stagione, BMW mantiene il secondo posto tra i Costruttori, con 24 punti di vantaggio sugli avversari.

E ora tutti pronti a preparare la stagione 2019: nuovi regolamenti, nuove auto e anche inediti circuiti nel calendario. E poi ancora l’arrivo di Aston Martin e dei team privati, a cominciare da WRT che schiererà le nuove “belve” della Casa degli Anelli. E a questo proposito Audi Sport e BMW stanno già sviluppando i nuovi propulsori due litri quattro cilindri turbo che apriranno una nuova era del DTM. L’unica cosa certa è che non cambierà il nostro entusiasmo per questa serie, che ci ha sempre fatto divertire come poche altre. #weloveDTM

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