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Pare che il nuovo Decreto sostegni, debba includere la mega-sanatoria dei molti debiti con il fisco per cifre “piccole”. Ovvero quelle fino a 5mila euro. Sono in corso le ultime mediazioni tra i partiti per dare la via mediana che accontenti tutte le visioni, ma di fatto si prevede un condono. Saranno incluse anche molte multe prese con la macchina e la moto, nonché i bolli non pagati.
Ovviamente i paletti saranno tali da favorire solo chi “se lo merita” con lo scopo di snellire il lavoro alla macchina del fisco senza vessazioni alla cittadinanza in stress socio-economico per la pandemia. Rottamazione delle cartelle quindi, quelle che spesso arrivano per debiti verso comuni dove si è presa e non pagata una multa. Ma solo se inferiori ai 5mila euro e se i contribuenti, gli automobilisti che hanno accumulato cartelle per diviesti sosta o altro, dimostrano un reddito (Irpef) sotto i 30mila euro.
Quindi non togliamo la multa al benestante menefreghista, in teoria, o all’incallito evasore che accumula mega sanzioni. Però la misura genera un certo effetto comunque, in chi da sempre paga tutti i propri debiti di cittadino, automobilista. Si parla di un “quindicennio” addirittura (anche se più probabile il calcolo degli anni tra 2000 e 2010) comunque difficilmente recuperabile, per il fisco. Almeno a quanto dichiarato, tra soggetti non reperibili (deceduti o falliti) e azioni di incasso troppo onerose e dispersive, quando gli importi sono ridotti. Se dall'importo di 5.000 euro si tolgono le sanzioni varie accumulate, il debito iniziale medio sarebbe anche della metà. Che comunque non è poco, in assoluto e in relazione al solo mondo automobilistico medio.