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Le piccole auto elettriche da città dal prezzo non esagerato sono proprio quel che manca, e mancherà ancora di più ora che per la smart EQ si aprono le porte della pensione. Ma con un tempismo degno di nota arriva Massimo Di Risio con la DR 1.0 Full electric, inserita in questo weekend nelle pagine ufficiali e probabilmente destinata al successo come gli altri modelli DR.
La DR 1.0 concentra in una lunghezza di 3 metri e 20, quindi ben 50 cm in meno di una Panda e 30 in meno di una smart forfour, e parliamo di forfour perché, benché piccola, la DR 1.0 è una quattro posti!. Piccoli quelli dietro, siamo d'accordo, ma pur sempre quattro. Oppure, visto che ha gli schienali ribaltabili, un certo spazio di carico pari a 630 litri secondo la DR con apertura da telecomando.
La piattaforma, la carrozzeria e la meccanica sono quella della Chery eQ1, modello di produzione cinese lanciata nella sua prima versione nel 2017 e soprannominata Ant ("Formichina") ma la versione per l'Italia è stata parecchio evoluta rispetto ad allora: ha una struttura mista acciaio e alluminio con il pacco delle batterie da 31 kWh nel pianale e un motore sincrono a magneti permanenti all'anteriore da 45 kW (61 CV) e 150 Nm di coppia massima. La Casa l'ha omologata come auto in piena regola con una velocità massima di 120 km/h, accelerazione da 0 a 50 km/h in 5 secondi e 0-100 in 17 secondi. Notevoli le qualità tecniche riportate per la struttura telaistica e frenante: gruppo anteriore MacPherson con dischi ventilati, posteriore multilink e dischi pieni su cerchi da 15 pollici.
La sezione elettrica offre caratteristiche molto interessanti per quel che riguarda autonomia e ricarica: nel ciclo urbano si parla di 294 km, in quello Wltp, che comprende tratti autostradali, 210 km. Si può ricaricare dalla presa domestica fino a 6,6 kW e, caso non comune, c'è anche la ricarica fast da 40 kW che permette il passaggio da 0 all'80% in 50 minuti e dal 20 all'80% in 35 minuti. La batteria stessa ha una garanzia di 8 anni oppure 100.000 km, ma la Casa dichiara che la vita utile va ben oltre questo limite, visto che i cicli di ricarica possono arrivare a 1.000 (300.000 km circa).
La forma della carrozzeria con le ruote spinte ai quattro angoli e il passo 2,15 metri hanno permesso di ricavare un abitacolo piuttosto spazioso nella zona anteriore, con bei sedili dagli appoggiatesta integrati, un tunnel centrale attrezzato e un certo spazio anche per le persone alte (l'intera vettura è alta 1 metro e 55). Il divanetto posteriore ovviamente è adatto ai più piccoli di statura, sia per le dimensioni sia per l'accessibilità, un po' come la Mini del 1959 (che era lunga solo tre metri e cinque centimetri). Gli arredi interni denotano però una certa modernità con un doppio display: quello dietro il volante è minimalista da 3,5 pollici ma offre tutto ciò che serve sia sul piano della prestazione sia per controllare l'autonomia residua e i consumi. Curioso il contagiri motore che arriva a ben 16.000 rpm! Attraverso il display centrale da 10 pollici si ha accesso al collegamento con il telefono (Android auto e Apple CarPlay) all'infomobilità, al clima e allo stato del veicolo, con il recupero di energia impostabile su 7 livelli. Non manca la ricarica wireless per lo smartphone
La DR 1.0 è idonea per ricevere l'incentivo statale da 5.000 euro in caso di rottamazione e in questo caso viene aggiunto un bonus dalla Casa di ulteriori 1.000 euro, portando così il listino a 19.900 euro. Nel caso non ci sia la rottamazione, il bonus statale è inferiore e il prezzo sale a 21.900, mantenendo il bonus della Casa. Di conseguenza la DR 1.0 è l'auto elettrica nuova più economica del mercato (eccetto che per la Dacia Spring, che però è meno potente ed equipaggiata) lo è anche in relazione alle dotazioni, visto che si tratta di una versione unica e full optional.
In anticipo sui tempi siamo già in grado di raccontarvi che i numeri della DR 1.0 sono perfetti per adattarsi alla guida urbana: quelli delle dimensioni ma anche le prestazioni: il display di bordo a batteria 100% carica segna ben 290 km, a testimonianza del fatto che i chilometri dichiarati sono reali, almeno per la parte di città. Nessun gap nel traffico, anzi, l'accelerazione al semaforo è mediamente più rapida di tutti, come accade spesso sulle elettriche dotate di una buona coppia. Risponde veloce anche agli input di sterzo e non reagisce affatto male alle sconnessioni dei pavé e delle rotaie, anche se questo andrebbe ulteriormente verificato con il pieno carico. Freni pronti e presenti e aiutati dal recupero di energia regolabile, non c'è l'effetto "one pedal" ma si prende subito bene la mano. La percezione di qualità a bordo è piuttosto buona, meglio di una Dacia Spring, per fare un paragone, con piccoli dettagli carini come lo sblocco elettrico degli schienali anteriori per dare accesso ai posti dietro. Il capitolo "velocità massima"(120 km/h dichiarati) è sub judice: probabilmente nella realtà siamo un po' sotto oppure occorre un lancio molto lungo per raggiungerla, ma nulla che non permetta di guidare su una tangenziale senza imbarazzi.