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Belle le auto elettriche, ma quanto costano! Interessante la nuova Lancia Ypsilon a batterie, ma avrà senso acquistarla se in giro ci sono poche colonnine di ricarica? Questi sono soltanto due dei dubbi più comuni che infestano la testa dei consumatori, spesso incuriositi dal mondo degli Electric vehicle), ma frenati da incertezze, paure più o meno fondate e abitudini di guida oramai consolidate. In tutto ciò dobbiamo considerare tre punti chiave: i governi occidentali stanno spingendo nel tentativo di conseguire la decarbonizzazione; le case automobilistiche hanno investito miliardi di dollari/euro per elettrificare le loro vetture e sviluppare modelli in linea con i target partoriti dalla politica; in alcuni Paesi ci sono ostacoli abbastanza importanti, tra norme che spingono i cittadini a non acquistare Ev e carenze gestionali, riguardanti, per esempio, funzionamento e presenza delle colonnine di ricarica. Di conseguenza, la domanda di auto elettriche da parte dei consumatori europei e statunitensi è stata molto inferiore alle aspettative dei grandi colossi dell'automotive, cosa che sta facendo saltare il banco, con i costruttori che si sono ritrovati con un pugno di mosche tra le mani. Sono così scattati tagli di posti di lavoro, chiusure di fabbriche (tre di Volkswagen in Germania) e dimissioni di Ceo (Tavares di Stellantis). In uno scenario del genere è possibile convincere le persone a passare all'elettrico? Sì, a patto di attuare alcune "semplici" misure...
La Bbc ha messo in fila alcuni spunti utili per risolvere il rebus. Si parte con una sovvenzione dei costi da parte dei governi. Gli Ev, infatti, sono generalmente più costosi rispetto ai loro equivalenti a benzina o diesel, perché rappresentano ancora una percentuale piccola delle auto e le economie di scala non ci sono. In attesa di momenti più favorevoli, i Paesi devono mettere sul tavolo sussidi concreti così da invogliare l'acquisto. Servirebbe poi lavorare sul costo delle vetture: il prezzo delle auto elettriche sta scendendo, in parte per costi batteria più economici, ma il divario tra queste e le auto, per così dire, tradizionali, è ancora elevato. Detto altrimenti, c'è una carenza di opzioni veramente economiche sul mercato, in primis perché diversi produttori hanno preferito concentrarsi su modelli più costosi e più redditizi. Ma, come ha spiegato Roger Atkins, fondatore della società di consulenza Electric Vehicles Outlook, "le auto che costano tra 50 e 60mila euro non sono il tipo di auto che tutti possono acquistare". È inoltre auspicabile che le autorità siano più precise in merito ai piani futuri: quando (nel caso in cui fosse così) scatteranno i divieti per la vendita di auto diesel o a benzina? C'è, infine, un problema relativo alle colonnine di ricarica. Non in tutti i Paesi europei è facile trovare colonnine ben distribuite, senza dimenticare che il costo del loro utilizzo è ancora troppo elevato a causa delle tariffe praticate e delle tasse sull'energia.
Come ha fatto notare il Financial Times, i consumatori di gran parte del mondo sono ancora restii a passare dai veicoli con motore a combustione interna a quelli completamente elettrici. Quello che inizialmente le case automobilistiche avevano accolto come un'evoluzione necessaria si è trasformato sempre più in una crisi esistenziale per un settore che ha speso decine di miliardi di dollari per sviluppare Ev - e le batterie che li alimentano - nella speranza che i cittadini accettassero questa innovazione tecnologica. Le previsioni non sono rosee. La capacità del settore di vendere Ev dovrebbe ulteriormente diminuire nel 2025, quindi le case automobilistiche saranno costrette a rivedere ulteriormente i loro piani di produzione di veicoli elettrici (del 50% negli Stati Uniti e del 29% in Europa). Vacche magre, dunque perché secondo le stime nel 2035 la penetrazione dei veicoli elettrici raggiungerà il 23% in Europa e il 13% negli Stati Uniti. A meno che... il costo dell'energia torni a livelli più moderati, magari con la fine della guerra in Ucraina e un ridimensionamento dei tassi d'interesse per calmierare i prezzi degli acquisti a rate e dei leasing.