Dove trovo i soldi per l'elettrico? Ritorna l'ecotassa!

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L'imposta sulle vetture ad emissioni più alte servirebbe a finanziare il sostegno all'acquisto dei veicoli elettrici
10 gennaio 2022

Messa alla porta da inizio anno, pronta a rientrare dalla finestra?

Potrebbe essere questo il destino dell'ecotassa, il “malus“ finora applicato alle nuove vetture con emissioni superiori ai 161 g/km di CO2, imposta introdotta dalla Manovra del 2019 per disincentivare l’acquisto di veicoli inquinanti, ufficialmente non prorogata ad inizio 2022 insieme alla parallela scomparsa dei fondi d'incentivo per le auto green.

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La Legge n. 145/2018, al comma 1042 dell’articolo 1, fissava al 31 dicembre 2021 la scadenza per la sua applicazione; quindi, in assenza di proroga, la disposizione cessa di applicarsi in relazione ai nuovi acquisti effettuati dal 1° gennaio 2022. 

Come si ricorderà, si trattava di un’imposta progressiva con scaglioni a pagamento crescente, strutturata in base alla fascia di emissioni di CO2, così articolata fino allo scorso 31 dicembre:
191-210 g/km 1.100 euro;
211-240 g/km 1.600 euro;
241-290 g/km 2.000 euro;
oltre 291 g/km 2.500 euro

Ora però, pur in assenza nella Legge di Bilancio, il provvedimento non va considerato estinto, anzi: un Ordine del Giorno presentato dai Deputati Luca Sut e Chiazzese del M5S, propone al Governo di reintrodurre l’ecotassa e destinare i relativi proventi al rifinanziamento dell’ecobonus.

In pratica, l'intento dei due parlamentari è di rifinanziare l’ecobonus con incentivi rivolti alla sola fascia di emissioni 0-20 g/km di CO2, i veicoli totalmente elettrici ed introducendo la categoria da 161 a 190 g/km tra quelle per le quali scatterebbe l’obbligo di imposta.

Si tratta di un impegno formale chiesto all’Esecutivo, votato dalla Camera in occasione della fiducia incassata dalla Legge di Bilancio.

Nel testo a firma di Chiazzese e Sut sono previste anche altre manovre a favore della mobilità elettrica, ad iniziare dalla proroga delle detrazioni per “almeno per tutto il 2022” per l'acquisto e la posa in opera di infrastrutture di ricarica, misura anch'essa scaduta a fine 2021 e che consentiva la detrazione in dieci quote annuali nella misura del 50% delle spese sostenute per l'installazione di colonnine di ricarica, per un ammontare totale non superiore a 3.000 euro.

Nel testo si parla poi anche di altri tipi di incentivi per le auto elettriche, non come bonus all'acquisto ma come agevolazioni in fase d'uso, ad iniziare dalla riduzione del pedaggio autostradale per i veicoli delle classi M1, M2, M3, N1, N2, N3, oltre che ai motocicli con potenza non inferiore a 11 kW, con emissioni comprese tra 0 e 20 g/km.
 

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