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Il caso vicentino è di quelli simbolo per molte altre città italiane, piene di dossi artificiali utili al rallentamento dei veicoli, quindi per la sicurezza, ma antipatici a molti automobilisti. Qualche volta i dossi artificiali, se troppo voluminosi o dissestati, non solo danno fastidio a chi guidi una vettura molto bassa, o fanno “toccare” magari rovinosamente anche chi guidi in buona fede ma senza tutta la dovuta cautela (aggiuntiva, rispetto al percorso originario, senza dossi, ndr). I dossi possono in qualche caso anche rallentare troppo chi deve invece correre per necessità pubblica, come i servizi di primo soccorso.
Un tema che merita di essere approfondito e che si differenzia molto da zona a zona, quello di come realizzare i dossi artificiali. Nel comune di Monza per esempio, sede del prossimo GP Italia F1 e patria della Velocità in pista, i dossi rallentatori ammessi sono unicamente quelli plastici, rimovibili, bassi e fonte certa di rumore più che vero rallentamento auto, se il conducente è il classico con la “guida da assassino” menefreghista di cui è pieno il nostro Paese, purtroppo.
Intanto a Vicenza l’ente comunale si prepara a rimuovere una decina di dossi dalle vie principali, a partire da quelle in prossimità di Celle mortuarie e Pronto Soccorso (viale Milano, viale Mazzini, d'Alviano, Rodolfi, vie Ceccarini e Fratelli Bandiera). Il motivo indicato anche dall’assessorato alle Infrastrutture, è quello di facilitare i passaggi d’urgenza delle autoambulanze, che vanno e vengono dall’ospedale. Oltre a questi molti vicentini non amano anche altri dossi, tra quelli più alti e voluminosi, oltre i classici 3 centimetri, che si trovano in città; sono teoricamente previsti nei passaggi ove il limite velocità sia di massimo 30 Km/h. Sempre l’assessore Cicero ha promesso delle verifiche e correzioni, dove necessario, anche in altre vie.
Se a Monza per molti i dossi plastici non rallentano abbastanza e proprio lo scorso agosto vi raccontavamo di Palermo, che li doveva “sostituire” oggi a Vicenza si arriva da lamentele opposte, nel “limarli” perché esagerati, quelli di cemento. Di altri casi è certo piena l’Italia intera, con altezze e materiali diversi susseguiti nel tempo, ma in ogni caso l'insieme di fatti vuole forse dire che, ancora oggi, nel Bel Paese, non si è trovata la corretta applicazione di una normativa che si è evoluta nel tempo. Un’applicazione, quella dei dossi rallentatori, che serve ma richiede sempre molta logica e pratica insieme alla regola fissa; logica utile parimenti al traffico e ai pedoni, ma anche ai veicoli stessi.