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Ci sono le norme, quelle del nostro CdS, quelle che dicono che i noti dissuasori per rallentare, giustamente, i veicoli, si posizionano su certe strade (es. residenziali, parchi o residence) e devono essere segnalati. Soprattutto hanno materiali consentiti e dimensioni massime precise (es. fino 50 km/h, larghezza dai 60 cm e altezza entro i 3; se limite nei 30 km/h, larghezza da 120 cm e altezza entro i 7).
Un nuovo dramma, recente, con un morto per incidente nei pressi di un dissuasore (in Lombardia, ma i fatti sono ancora da chiarire presso le autorità) riaccende questioni note e non sempre risolte. Sono quelle di molte zone in Italia dove certi dossi artificiali restano presenti pur non rientrando nei limiti prescritti. Questioni di forma, appunto e in tutti i sensi perché poi diviene anche sostanza.
I dossi devono essere opportunamente segnalati e costruiti rispettando precise norme di installazione
Perché questi manufatti, non sempre sono rimovibili e hanno delle manutenzioni, da fare. Molti cittadini e automobilisti segnalano alle amministrazioni locali, quando notano dossi e dissuasori troppo invadenti, mal tenuti, capaci di danneggiare vetture o peggio essere concausa di danni.
La colpa prima di eventuali danni è certo nella condotta di guida, nella velocità eccessiva nonostante il dissuasore, ma quando una P.A. riesce a controllare e aggiornare i dossi fuori norma che si ritrova (magari senza colpe, dal passato) sparsi sulle strade, compie un gesto dovuto. Compie un gesto che anche se ha dei costi, oltre alla sicurezza dei cittadini in strada, tutela l’ente da eventuali richieste di risarcimento. Quelle che si ritrovano a macchia d’olio in tutta Italia ed hanno poi costi ben superiori, per tutti.