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Come parleranno alle mega riunioni collettive le varie “personalità” del grande gruppo FCA-PSA? Di certo non italiano, anche se non è il massimo per certi francesi abbassarsi a usare l’inglese per accontentare i nuovi amici di FCA. Dopo questo dilemma, il secondo che riempie le discussioni da bar nel Bel Paese, è quello della reale cessazione per modelli citycar a marchio Fiat. Ma come, per decenni e persino a voce di un grande capo come Marchionne si era detto che il marchio Fiat poteva vivere soprattutto, per non dire solo di quelle… E allora piano a sparar rapide sentenze, a divulgare frasi da social che prendono spunto da due parole dette in un mare di discorsi più complessi.
Effettivamente Fiat Chrysler Automobiles ha il suo da fare, per essere ancora protagonista nelle citycar in Europa. Anche la concorrenza però affronta i medesimi costi di sviluppo e adempimento normative, anche la concorrenza dovendo “limare sul prezzo” in questi segmenti generalisti guadagna poco rispetto a chi vende certi SUV. Che poi, la concorrenza, contro certe Fiat poco ha potuto in certi mercati. Peccato solo per FCA che siano pochi, quei mercati. A voler vedere il rovescio della medaglia, positivamente, si potrebbe dire che è giusto puntare a clientela di segmento B. Ma non nel medio termine, o oggi grazie a PSA. Era meglio da ieri
Purtroppo le compatte come l’amatissima vecchia Fiat Punto, scomparsa o una Lancia Ypsilon data per morta da anni, sono senza eredi. Come senza eredi fu la giusta intuizione della Fiat Idea (Lancia Musa). Gli altri ai loro primi “bidoncini” che non erano grandi monovolume ma nemmeno definiti Crossover, hanno fatto seguire compatte più evolute, gonfiate fino a diventare realmente Crossover / SUV. Fiat, Alfa e Lancia o marchi dell’ex-galassia Fiat purtroppo no.
Ora si rincorre e, per questione di scelta necessaria sulle risorse, finanziarie e umane, non potendo fare tutto, si anticipa un remoto ma possibile futuro allontanamento dalle citycar. Che poi quali sono? Non certo micro o mini car poco vendute come certe che dismette la concorrenza. Addio Fiat Panda e 500? Solo compatte e crossover sorelle elettrificate delle francesi, magari più costose mediamente delle classiche Fiat nazionali?
Non ci possiamo credere, anche se ha una logica e lo si leggerebbe, tra le righe dalle affermazioni di Manley. Almeno ora, almeno pensando a 500 evoluta nell’ultimo decennio per diventare un sotto-brand FCA. Vero è però che, parlando di FCA: se pensiamo alle parole di Jhon in Bocconi a maggio, anche allora sarebbe stato impossibile, credere a una fusione con PSA.
Il fatto è che gli italiani a volte parlano troppo, specie sui social e specie di argomenti sui cui non hanno titolo per dar sentenze, mentre i veri professionisti lasciano scorrere certi fiumi di parole al vento. Pero qui, se a parlare sono Amministratori Delegati e Presidenti... Attendiamo conferme. Dopo aver provato con gusto la nuova 500 elettrica e la Panda ibrida del 2020, che saranno magari ancora più gradite al nostro mercato di certe citycar di marchi ora consociati a Fiat.