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Per la maggior parte delle persone e degli automobilisti nel mondo “è tutta chiacchiere e numero (da 1 a 5) questa guida autonoma”. Intanto gli accordi e le finanze si vivacizzano, per davvero, nel settore, come anche i laboratori di sviluppo e gli stabilimenti che producono modelli in test, soprattutto fuori dall’Europa.
Quando arriveranno sul mercato, le auto 100% elettriche e (XX%?) autonome, offriranno un mix di tecnologia e aziende coinvolte del tutto inedito, fino a pochi anni addietro. Un mix mai visto anche per quanto riguarda i produttori di quel che si trova “sotto” la carrozzeria delle future auto. Ecco allora che dalla Cina arriva “l’invidiabile” comunicato di alcune aziende dal nome impronunciabile che, nella rincorsa al business dell’auto elettrica e autonoma, si fanno forti di un partner americano che garantisce qualità percepita e anche una certa visibilità, utile nella scelta di acquisto per il cliente finale, fiero di sapere che “ce l’ha sotto”.
Pensate a roba tipo una bella elettronica motore ACDelco, con chip Motorola dentro al “centralinone” grande e pesante più di un mattone? Ma no, alzate la mano sinistra dal vostro PC portatile su base Windows, potrebbe esserci un adesivo che si ritroverà in futuro anche sotto il cofano delle auto, negli anni trenta: Nvidia. Quelli della GeForce forniranno DRIVE AGX Xavier, un HW che è vera piattaforma di elaborazione necessaria per l’intelligenza artificiale nelle auto autonome: si partirà da subito con i livelli 3 e 4.
Anche Volvo in Europa ed SF negli USA hanno confermato di collaborare da poco con Nvidia per il proprio nuovo hardware, nei futuri veicoli a guida autonoma. Speriamo per chi ha investito finanze proprie in quelli delle schede video invidiabili, negli anni Novanta, che ci sia una buona redditività dietro a questo ramo di business automotive, nel futuro. Proprio di recente il titolo Nvidia è crollato pesantemente in borsa, a Wall Street, essendo strettamente collegato con le poco stabili dinamiche delle criptovalute (bitcoin), altro settore che usa parecchio hardware elettronico concepito negli USA.
OMF