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Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti e attualmente sotto processo per 34 capi d'accusa, si lancia nuovamente nella mischia politica prendendo di mira l'industria delle auto elettriche in crescita. In previsione delle elezioni di novembre, Trump ha proposto di rovesciare le politiche climatiche dell'amministrazione Biden e di ridurre drasticamente i crediti fiscali per i veicoli elettrici. Queste politiche rischiano di essere impopolari, anche tra gli elettori repubblicani, poiché la produzione di veicoli elettrici ha stimolato crescita occupazionale e investimenti, soprattutto negli stati del sud.
Nonostante i numerosi commenti anti-EV di Trump, è importante precisare che il suo recente attacco è specificamente rivolto verso i veicoli elettrici cinesi prodotti in Messico per il mercato statunitense, come riportato dal NYT.
Il settore automobilistico ha subìto notevoli cambiamenti dal 2016, quando Trump fu eletto presidente. Malgrado i suoi sforzi, il mercato dei veicoli elettrici ha registrato una crescita significativa negli ultimi otto anni. Nonostante le possibili azioni di Trump, il mercato potrebbe già aver raggiunto un punto di svolta decisivo. Gli analisti prevedono che l'adozione dei veicoli elettrici continuerà a svilupparsi, anche se forse a un ritmo ridotto.
William Clay Ford Jr., presidente esecutivo della Ford Motor Company, ha espresso preoccupazioni riguardo l'instabilità causata dalle politiche fluttuanti: "Quando siamo sballottati avanti e indietro dai politici, diventa davvero difficile per noi."
L'investimento nella produzione statunitense di veicoli elettrici, stimolato dal Biden’s Inflation Reduction Act, dovrebbe continuare anche con un secondo mandato per Trump. Ad esempio, Hyundai sta investendo 13 miliardi di dollari nella produzione di veicoli elettrici in Georgia, uno stato che Trump ha perso per soli 12.000 voti nel 2020. Minacciando il sostentamento dei lavoratori americani, Trump potrebbe danneggiare più che aiutare la sua causa in questi stati dipendenti dalla manifattura.