Divieto di sosta: un tempo la multa era 50.000 lire, oggi 43 euro. Asaps: «Basta aumenti»

Divieto di sosta: un tempo la multa era 50.000 lire, oggi 43 euro. Asaps: «Basta aumenti»
Pubblicità
L'Asaps ha presentato una proposta per la sospensione dell'incremento biennale delle sanzioni amministrative riportando alcuni esempi davvero significativi
3 dicembre 2014

L'Asaps, Associazione sostenitori Polstrada, ha presentato al governo la proposta di sospendere l'incremento biennale delle sanzioni amministrative, il quale entro pochi giorni dovrebbe dare esecuzione alla norma del codice che prevede l'adeguamento Istat delle multe.

 

Questo sarebbe ormai l'undicesimo aumento biennale dall'entrata in vigore del Codice della strada, a partire dal '95. Un esempio significativo è rappresentato dalla comune contravvenzione per divieto di sosta: dalle 50.000 lire (25,82 euro) del 1993 ai 43 euro del 2013, per un incremento totale del 59%. La multa per il mancato uso delle cinture è passato invece da 25,82 euro a 80 e per l'utilizzo del telefono cellulare da 50.000 lire a 161 euro.

 

Meno evidente è l'infrazione per il superamento dei limiti di velocità da 10 a 40 km/h, passata da 200.000 lire (103,29 euro) a 168 euro del 2013.

 

E' vero che gli aumenti sono stati provocati anche dalla galoppante inflazione e che in parte sono stati applicati, specialmente in alcuni casi, con la precisa volontà di inasprire le pene ma in ogni caso alcuni aumenti, come per esempio quello per divieto di sosta, ci sembrano francamente davvero troppo vertiginosi.

«Una vera e propria vessazione»

«Si tratterebbe senz'altro di un aumento minore rispetto a quello scattato nel 2013, ma - sostiene il presidente Asaps, Giordano Biserni - francamente nessuno, nemmeno la macchina della Pubblica Amministrazione, sente il bisogno ora di dare esecuzione ad una norma che sarebbe da tutti considerata come una vera e propria vessazione».

 

«Insomma - continua Biserni - una vera e propria giungla per cittadini alle prese con i costi esosi dei carburanti (che in Italia faticano a diminuire nonostante il prezzo del greggio non sia mai stato così basso), delle assicurazioni e dei pedaggi».

Tecnologia contro i furbetti con targa estera

«Ma c'è un vero e proprio “tesoretto” al quale nessuno sembra riuscire ad attingere e costituito dagli importi mai pagati delle sanzioni inflitte a veicoli stranieri: la tecnologia - suggerisce l'Asaps - potrebbe aiutare a stanare i furbetti della targa estera e il Paese potrebbe finalmente tirare un sospiro di sollievo, visto che città di media grandezza in Italia perdono ogni anno oltre un milione di euro in multe mai riscosse».

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Argomenti

Da Moto.it

Pubblicità