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Iniziamo dalle buone notizie: in auto, i bambini saranno più sicuri.
La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto ministeriale che sancisce le caratteristiche tecniche legate all’adozione dei dispositivi antiabbandono era l’ultimo passaggio normativo, il tassello che mancava: ora inizia il count down per la data della sua applicazione.
Tutto a posto, quindi? Sì, no, forse, cioè...
Sarà il 7 novembre, come calcolano quanti conteggiano i 15 giorni rituali dall’uscita in Gazzetta perché una norma sia operativa, o bisognerà attendere fino al prossimo marzo, vale a dire ben 120 giorni dopo?
Siamo in attesa di una risposta ufficiale, e definitiva, da parte del Ministero delle Infastrutture e Trasporti, cui il decreto fa capo.
Speriamo arrivi presto, facendo finalmente chiarezza su un tema molto delicato e verso il quale - soprattutto dopo diversi tragici eventi anche recenti - l’opinione pubblica si è sempre mostrata molto sensibile.
L’obbligo dei dispositivi antiabbandono pone il nostro Paese all’avanguardia mondiale: siamo infatti i primi a dotarci di una norma specifica che punta ad evitare che, per banale dimenticanza, rimangano in auto senza custodia neonati e bambini seduti nei seggiolini.
In virtù di questo decreto, chiunque trasporti in auto bimbi fino a quattro anni di età dovrà utilizzare un dispositivo in regola con la normativa ministeriale, come da dichiarazione di conformità rilasciata dal produttore.
Si potrà scegliere tra un normale seggiolino che abbia integrata la funzione antiabbandono, o optare per un dispositivo elettronico indipendente da abbinare ai seggiolini esistenti.
Esiste poi una terza via, che vedrà nel prossimo futuro disponibili, come normali optional di bordo, dispositivi integrati all’auto, vale a dire già inseriti nel fascicolo omologativo del veicolo: un primo esempio, anche non non ancora operativo, arriva da Hyundai, con la Santa Fe.
Ma come funziona l’allarme antiabbandono?
Il dispositivo prevede un sistema di allarme che si attiva automaticamente quando, allontanandosi il conducente dalla vettura, viene registrata la presenza di un bambino sul seggiolino.
In pratica, il sistema emette un segnale di conferma al momento dell'attivazione, mentre quello di allarme, come recita il decreto, “dovrà essere in grado di attirare l'attenzione del conducente tempestivamente attraverso appositi segnali, visivi e acustici o visivi e aptici, percepibili all'interno o all'esterno del veicolo”; non è invece obbligatorio un sistema di comunicazione automatico integrato per l'invio di messaggi o chiamate telefoniche, opzione che alcuni dispositivi in vendita già prevedono.
Per chi non rispetta le regole, sono previste sanzioni amministrative da 81 a 326 euro (pagando entro 5 giorni, la prima somma scende a 56,70) e la decurtazione di 5 punti dalla patente.
Restiamo ora in attesa di conoscere da quando scatterà l’obbligo: sia chiaro, però, che quando si parla si sicurezza, è meglio, molto meglio, agire il prima possibile.