Disabilità, auto e mobilità: prima della guida autonoma di strade se ne possono percorrere tante

Disabilità, auto e mobilità: prima della guida autonoma di strade se ne possono percorrere tante
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Molti automobilisti e passeggeri con disabilità necessitano di tutele che la normativa e in parte l’industria potrebbero dare, ma non arrivano. Alcuni nuovi benefici dovuti agli utenti deboli (ma non lenti, per come alcuni guidano in pista) devono essere maggiormente sostenuti dalla politica
26 luglio 2019

Le potenzialità delle auto e delle infrastrutture per i trasporti crescono esponenzialmente, come la comunicazione che fa conoscere ai potenziali utenti i molti vantaggi della nuova mobilità. Purtroppo lo stesso sprint non si vede nella tutela dei soggetti disabili, anch’essi parte della vita soprattutto urbana nei trasporti e di una mobilità che non è sempre così innovativa e inclusiva come potrebbe. Un tema caro ad enti come ANGLAT (Associazione Nazionale Guida Legislazioni Andicappati Trasporti) ma anche a noi che ne scriviamo per ravvivare alcuni punti a tutti, mentre spesso passano in sordina. Le facilitazioni fiscali ed economiche previste per acquisto di nuove elettriche, ad esempio. Sbandierate da alcuni politici, pur di aiuto in sostanza discriminano sulle tipologie di disabilità per beneficiarne.

Anche la parte di verifica dei requisiti, fanno sapere da ANGLAT, potrebbe essere meglio gestita, nell’interesse di tutti. Ci sono molti dettagli che passano inosservati a chi certi problemi non li deve affrontare. Come l’Ecotassa, giusta per certi versi ma che tocca alcuni modelli (Van, furgoni o pulmini) che servono al trasporto disabili. Parimenti servono certe cilindrate, medio alte invece escluse dalle facilitazioni (basterebbe contare i kW e non i cc). C’è poi il filone delle modifiche alle auto per la guida, favorite o per il solo trasporto, di chi ha disabilità. Queste ultime non parimenti incentivate. Prossimamente, su queste pagine affronteremo in dettaglio questi aspetti insieme a chi si occupa quotidianamente del trasporto disabili in Italia, vedendolo a 360° e non solo come spesso accade, superficialmente.

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Strada e circuiti

Il tema dell’auto e di chi, magari pur amandola nella sua veste più sportiva, è disabile, ci porta anche a parlare di patenti speciali e guida veloce, in pista. La FISAPS (Federazione Italiana Sportiva Automobilismo Patenti Speciali) organizza corsi di pilotaggio e campionati per persone disabili. Anche a noi è capitato di stupirci, durante delle sessioni in circuito dove a parità di auto, magari esagerata e impegnativa, da quella che pochi giri prima ci aveva superati, scendeva un disabile.

I meriti di superare certi limiti sono nelle persone, nella passione, ma anche nelle strutture e nelle disponibilità che un Paese, come l'Italia, riesce a offrire. Parlare di ottimi guidatori e magari piloti con disabilità è argomento non sempre da prima pagina, rispetto alle star o alla F1, ma che cela sensazioni ed emozioni al volante identiche a quelle di ogni competizione in pista. Uno spazio che si potrebbe riempire maggiormente quello della guida sicura e sportiva anche per chi sembrerebbe destinato a rinunciare. Ne parleremo meglio, scoprendo cosa accade per esempio all’autodromo di Castelletto, con delle BMW Serie 1, o sui kart.

Da Moto.it

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