Dieselgate VW, Winterkorn: «Niente dimissioni. Lavorare per la verità» [VIDEO]

Più ore trascorrono, più si fa cupa e pesante la situazione di Volkswagen. Il colosso tedesco è finito sotto la lente dell’Ente per l’Ambiente degli USA per aver manomesso un software in fase di verifica delle emissioni del propulsore 2.0 TDI a diesel.

Secondo una prima stima, sono oltre 11 milioni i veicoli coinvolti nell’inchiesta e, se le sanzioni a cui la casa di Wolfsburg va incontro dovessero essere sommate, per VW scatterebbe una maxi-multa da ben 18 miliardi di dollari. Tanti, troppi, anche per un titano del settore.

Martin Winterkorn, AD del gruppo, rilascia le prime importanti dichiarazioni, dopo che il titolo nella sola giornata di ieri ha accusato una perdit del 19% sui listini di Francoforte. «In questo momento non ho la risposta a tutte le domande che sono emerse, ma posso assicurare che stiamo indagando senza sosta sul problema e che faremo affiorare ogni elemento con il massimo dello scrupolo, della velocità, e della trasparenza.» commenta il manager. Le dimissioni, tuttavia, non sono al momento sul tavolo.

Da ogni parte d’Europa, intanto, i Ministri competenti si mobilitano. In Francia Ségolene Royal, Ministro dell’Ambiente dei transalpini, ha chiesto all’EPA il dossier dove sono contenuti i dati con cui si accusa Volkswagen, ed anche in Italia qualcosa si sta muovendo in questa direzione. La casa di Wolfsburg, intanto, afferma di aver già accantonato 6.5 miliardi di euro per far fronte alle evenienze che potrebbero nascere a seguito di un procedimento giudiziario a suo carico.

In un report riportato da Automotive News, il dieselgate Volkswagen sarebbe solamente il vertice di un sistema in uso da diversi anni da parte dei maggiori costruttori – tedeschi e non – per arginare le poco efficaci norme in materia di controllo delle emissioni.