Dieselgate, per gli USA defeat device già nel 1999

Dieselgate, per gli USA defeat device già nel 1999
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Stando a quanto dichiarato dai procuratori federali di NY e Massachusetts, VW avrebbe utilizzato defeat device già nel 1999
20 luglio 2016

La progettazione di auto in grado di aggirare i test sulle emissioni da parte di Volkswagen sarebbe iniziata molto prima di quanto il gruppo di Wolfsburg abbia ammesso: questa è la tesi sostenuta dai procuratori generali degli stati di New York e Massachusetts, che hanno intentato una causa contro Volkswagen, Audi e Porsche per lo scandalo delle emissioni, accusando il gruppo tedesco di aver ingannato i consumatori. Dopo averlo prodotto per la prima volta nel 1999, Volkswagen avrebbe perfezionato il software "bugiardo" nel corso della decade successiva per utilizzarlo sia in Europa che negli Stati Uniti. 

Stando a quanto dichiarato dai procuratori generali di New York e del Massachusetts in una conferenza stampa ieri, l'ex CEO del gruppo. Martin Winterkorn, e altri alti dirigenti avrebbero sviluppato sei generazioni di defeat device per aggirare i test sulle emissioni a partire dal 2004. Nel 2008, poi, sarebbero state introdotte anche negli Stati Uniti.

I procuratori generali, inoltre, sostengono che l'attuale amministratore delegato di Volkswagen, Matthias Muller, fosse a conoscenza del problema delle emissioni già nel 2006. Muller era infatti consapevole già allora della decisione di non montare sulle auto Audi le apparecchiature necessarie per centrare gli standard americani sulle emissioni, scegliendo invece il software incriminato. Muller all'epoca era project manager di Audi; se queste indiscrezioni fossero vere, mostrerebbero come lo scandalo fosse conosciuto da un'ampia schiera di persone all'interno di Volkswagen, contrariamente a quanto dichiarato dal gruppo di Wolfsburg.

«Le accuse contro Volkswagen, Audi e Porsche rivelano una cultura di profonda arroganza aziendale, insieme a una non curanza delle regole» afferma Eric T. Schneiderman, il procuratore generale di New York. «È spiacevole che alcuni stati abbiano deciso di farci causa per la violazione di leggi sulla tutela dell'ambiente, sebbene in precedenza ci abbiano supportato nel nostro processo di collaborazione con gli stati federali»: questo il commento di Volkswagen sulla vicenda.

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