Dieselgate, accuse per un ingegnere italiano ex Audi

Dieselgate, accuse per un ingegnere italiano ex Audi
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Arriva dagli USA l'accusa per un ingegnere italiano, che avrebbe avuto un ruolo nello scandalo delle emissioni truccate
7 luglio 2017

Novità sul caso Dieselgate. A seguito delle maxi multe, il fermo di Oliver Schmidt e i mandati di arresto nei confronti di altri cinque ex manager, il Dipartimento di Giustizia americano ha messo sotto accusa Giovanni Pamio, ex ingegnere Audi di origine italiana. Secondo le autorità, l’uomo avrebbe “collaborato allo sviluppo dei software utilizzati per truccare i test sulle emissioni” delle vetture diesel, commercializzate con il brand dei Quattro anelli. 

Pamio dovrà rispondere alle accuse di frode, cospirazione ai danni degli Usa e violazione del Clean Air Act. Secondo l'accusa avrebbe guidato un team dedicato alla progettazione dei sistemi di controllo delle emissioni. Ma dopo aver capito che sarebbe stato impossibile raggiungere gli standard NOx avrebbe diretto i colleghi nello sviluppo di funzioni software per barare nei test di omologazione. L'taliano viene dunque indicato come il capo dello sviluppo dei V6 americani e uno dei manager Volkswagen che nel 2006-2007 parteciparono agli incontri con il California Air Resource Board, per il normale funzionamento dei futuri sistemi di trattamento dei gas di scarico.

Parlando di Audi, negli Usa sono sotto accusa le A3 con motore 2.0 TDI e vari modelli con il V6 3.0 TDI: più precisamente dei model year 2014-2016 delle Audi A6, A7 quattro, A8, A8L e Q5, alle quali si aggiungono le Q7 prodotte dal 2009 al 2016.

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