Diesel irregolari: FCA patteggia con investitori USA

Diesel irregolari: FCA patteggia con investitori USA
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110 milioni agli azionisti americani per aver sostenuto di non aver infranto le regole sulle emissioni
9 aprile 2019

Coda amara per FCA negli USA dopo gli episodi di irregolarità dei Diesel. L'azienda avrebbe pronti rimborsi per 110 milioni di dollari nei confronti dei suoi investitori che l'hanno accusata nel 2015 di aver dato al mercato informazioni fuorvianti sui Diesel.

Un gruppo di investitori ha fatto causa a FCA per aver falsamente dichiarato di rispettare le regole sulla sicurezza americane. Quando successivamente FCA ha reso noto di non aver condotto i richiami in modo adeguato, i titoli hanno perso valore. Il patteggiamento deve essere prima approvato da un giudice federale di New York.

La class action riguarda investitori che hanno acquistato azioni Fiat-Chrysler negli Stati Uniti tra il 13 ottobre 2014 e il 23 maggio 2017.

Nel 2015, Fiat Chrysler aveva chiuso il caso con la NHTSA per non essere riuscita a completare correttamente 23 richiami riguardanti più di 11 milioni di veicoli. Per questo episodio aveva pagato una sanzione di 105 milioni, oltre ad effettuare ulteriori richiami e riacquistare alcune centinaia di migliaia di veicoli.

A gennaio, Fiat Chrysler aveva un accordo da 800 milioni di dollari per risolvere le richieste del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e dello stato della California secondo i quali aveva utilizzato software illegali per produrre risultati falsi sui test delle emissioni Diesel.

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