Diesel, il CNR ferma gli allarmismi

Diesel, il CNR ferma gli allarmismi
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Secondo uno studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche, i motori a gasolio di ultima generazione inquinerebbero meno di quelli a benzina.
30 maggio 2018

Durante la conferenza di Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha presentato un rapporto molto importante.

Da questa ricerca è emerso che le nuove motorizzazioni diesel euro 6 emettono valori di anidride carbonica inferiori alle motorizzazioni benzina e, calcolando il l'intero ciclo produttivo, abbiano un impatto ambientale inferiore rispetto alle controparti elettriche.

Bisogna specificare

Il rapporto presentato dal CNR fa riferimento solo ed esclusivamente ai diesel euro 5 ed euro 6.

Le necessità reali per diminuire le emissioni di CO2 in città sono le seguenti:

- Svecchiamento del parco circolante (quindi stop ai diesel meno recenti)

- Potenziamento del servizio pubblico (metropolitana, autobus e tram) 

- Maggior controllo sugli impianti di riscaldamento centralizzati delle abitazioni.

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Il Nox

Le emissioni di biossido di azoto diventate argomento fondamentale dopo il Dieselgate, sono sotto controllo e non vengono mai superati i limiti di 80 mg/km in qualunque condizione atmosferica.

I costruttori continuano a lavorare per diminuire le emissioni dei loro motori ed è prevedibile un ulteriore diminuzione del livello di emissioni di 10-15 mg/km.

Infine un diesel Euro 6 emette una percentuale di gas incombusti (HC e CO) irrilevanti rispetto ad altre motorizzazioni.

E l'elettrico?

Calcolando l'intero ciclo di produzione, un veicolo elettrico ha un grado di emissioni simili a quello di un benzina. Inferiore, invece, risulta l'impatto di un diesel.

La mobilità completamente elettrica allo stato attuale è solo un miraggio.

Una rete di ricarica poco capillare (soprattutto se cerchiamo una colonnina "fast"), prezzi troppo elevati all'acquisto e quell'ansia di rimanere "a piedi" fanno solo da contorno ad un problema più grande: l'energia elettrica è prodotta in maggioranza da centrali che utilizzano combustibili fossili.

Risultato? Un semplice spostamento del problema.

 

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