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Giravano serie voci, confermate formalmente, che anche Fiat e la galassia FCA avrebbero abbandonato i motori diesel, nei prossimi tre anni. Proprio Fiat che per prima, insieme a Marelli, ne innalzò l’asticella a fine anni Novanta, al diesel sotto i cofani anche di belle o piccole auto, con i mitici motori common rail, divenuti poi noti come JTD e Multijet in gamma.
Ora sembra che persino lo stesso AD Manley confermi che l’eliminazione dei diesel non è una cosa necessaria a tutti i costi. Inversione di rotta? No, logica. Se anche un piano esiste, per cessare la produzione dei motori diesel in seno al gruppo FCA, questo non è il vangelo da prendere alla lettera, soprattutto per la data di attuazione.
Anche nel 2022 e oltre, se la domanda di motorizzazioni diesel da parte degli automobilisti rimanesse vigorosa, come ancora è oggi per certi segmenti (es. auto aziendali di lunga percorrenza, o modelli di grande volume e commerciali) ovvio che la Fiat, che FCA in toto, non può rinunciare del tutto ma adattarsi.
COPPIA VINCENTE? Come esattamente? Le tecnologie di abbattimento emissioni per i motori diesel sembrano al limite, ma piccoli margini e invenzioni ce ne sono sempre: “Flessibilità” è il termine usato in un’intervista al Financial Times da parte del n°1 americano di FCA. La questione della compliance CO2 poi, come già dichiarato anche in altre interviste fatte di recente ad Automoto.it, verrebbe agevolmente gestita dal colosso grazie a modelli elettrici con zero emissioni, ma elevato volume di vendita e gradimento in Europa: sono i nuovi modelli di auto Fiat (derivati Centoventi) e 500 (sempre pià gamma a se) pronti a debuttare da qui a un triennio per popolare le cittadine del Vecchio Continente, in elettrico. La coppia di motorizzazioni quindi, a gasolio o elettrica, sembra destinata a rimanere insieme nei listini prezzi del gruppo FCA, almeno per qualche anno.