Diesel: Corte UE, niente carcere a chi non vieta le auto a gasolio

Diesel: Corte UE, niente carcere a chi non vieta le auto a gasolio
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La Corte Europea ha respinto la richiesta d'arresto, avanzata dagli ambientalisti bavaresi, agli amministratori locali che non applicano le limitazioni alla circolazione delle automobili con motore diesel
18 novembre 2019

Niente arresto agli amministratori locali che non applicano i divieti alla circolazione delle automobili alimentate a gasolio.

E’ quando ha stabilito l’avvocato generale della Corte Europea Saugmandsgaard Oe, affermando che in assenza di una norma penale specifica in uno stato della UE non si possono applicare sentenze di tribunali nazionali che prevedano la detenzione nei confronti dei responsabili pubblici con l’obiettivo di costringerli ad applicare i divieti di circolazione ai veicoli diesel.

Il caso era stato originato da una lunga diatriba fra attivisti ambientalisti tedeschi e il Governo della Baviera.
Il gruppo verde Deutsche Umwelthilfe già alcuni anni fa voleva spingere il governo del lander bavarese a promulgare misure sempre più stringenti contro l'inquinamento atmosferico a Monaco, in considerazione dei livelli di NOx superiori ai limiti ammessi nell’Unione.

Già nel 2014 il Tribunale di Monaco demandò al governo centrale tedesco un piano atto a limitare la circolazione della automobili diesel nei centri urbani: gli ambientalisti sostenevano che gli amministratori bavaresi si rifiutavano di applicarli.

Un anno fa il tribunale amministrativo superiore bavarese inviò il caso alla corte di giustizia europea, con la richiesta di poter applicare misure di limitazione della libertà agli amministratori contrari, poiché personalità politiche di alto livello avevano chiarito pubblicamente che non si sarebbero assunti le loro responsabilità. I giudici tedeschi facevano presente che neppure una multa di 4.000 euro era stata sufficiente a modificare l’orientamento di detti amministratori.

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La Corte Europea – la cui decisione non è vincolante ma offre un orientamento - ha però respinto questa richiesta sostenendo che l'obbligo del giudice nazionale di “...fare tutto ciò che rientra nella propria competenza per dare piena efficacia a una direttiva - in materia ambientale - non può essere adempiuto in spregio al diritto fondamentale alla libertà”.

 

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