Diesel, anche l'Africa è preoccupata. Stop alle importazioni di gasolio scadente

Diesel, anche l'Africa è preoccupata. Stop alle importazioni di gasolio scadente
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Sempre più paesi africani stanno passando al gasolio a basso contenuto di zolfo. Nigeria, Benin, Togo, Ghana e Costa d'Avorio fermeranno le importazioni di Diesel “African Quality” dall'1 luglio 2017
17 gennaio 2017

Punti chiave

Non sono solo l'America e l'Europa preoccupate per l'inquinamento prodotto dai motori Diesel, tema di grande attualità in questi giorni per le ormai note vicende di Volkswagen e più recentemente di FCA e Renault. Anche l'Africa, infatti, si sta prodigando per migliorare la qualità piuttosto scadente dell'aria delle proprie città.

Il parco circolante estremamente obsoleto e dunque inefficiente è un aspetto minore del problema: i paesi africani sono inquinati soprattutto per via del gasolio di pessima qualità che l'Europa esporta verso il continente nero. Gasolio che contiene un quantitativo maggiore fino a 378 volte di zolfo rispetto a quanto consentito nei paesi occidentali, come lo scorso dicembre ha appurato lo studio “Dirty Diesel” della ONG svizzera “Public Eye”. La colpa è delle soglie troppo permissive in vigore nella stragrande maggioranza dei paesi del continente: si va da 3.000 parti per milione fino a punte di 10.000 parti per milione ammesse in Mali e in Congo.

Così, i trader europei di carburanti ne approfittano, esportando verso l'Africa il gasolio chiamato in gergo “African Quality”, che è enormemente più pericoloso per la salute dal momento che viene miscelato con altri sottoprodotti nocivi non ammessi sui mercati occidentali come come il benzene e i policiclici aromatici ma soprattutto perché contiene un quantitativo enorme di zolfo rispetto alle 10 parti per milione ammesse dalle norme europee e le 15 parti per milione ammesse negli USA, standard adottati dalla maggior parte del mondo occidentale. 

Limiti di PPM di zolfo nel gasolio ammessi nel mondo. Fonte: Nazioni Unite
Limiti di PPM di zolfo nel gasolio ammessi nel mondo. Fonte: Nazioni Unite
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Qualcosa però si sta muovendo: lo scorso dicembre sotto la spinta dello United Nations Environment Programme (UNEP), un programma ambientale delle Nazione Unite, cinque paesi africani, Nigeria, Benin, Togo, Ghana e Costa d'Avorio, hanno deciso di fissare dall'1 luglio 2017 la soglia di zolfo ammessa per il Diesel importato a 50 ppm, mentre dal 2020 tutte le raffinerie di questi paesi saranno pronte a produrre gasolio che rispetti tale soglia. 

La stessa decisione era stata adottata nel 2015 da Kenya, Uganda, Ruanda, Burundi e Tanzania, dove già da un anno il Diesel non può contenere più di 50 ppm di zolfo.

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