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Il tutto avveniva a Guanzate, nel Comasco, vicino a un cantiere dove si rifornivano taxi, pullman e altre categorie di professionisti. La possibilità di rifornirsi avveniva grazie a una chiavetta ricaricabile, simile a quelle usate per i distributori di snack e bevande, consegnata a un idividuo addetto a dispensare il carburante.La verità, però, è che nel cassone era nascosto un distributore abusivo di gasolio. Tramite due cisterne da 2.500 litri, il diesel era venduto a un prezzo che oscillava tra un euro e un euro e 20 centesimi. A seguito delle indagini, la guardia di finanza ha denunciato 3 persone.
Il numero che fa più impressione è quello relativo ai litri erogati negli ultimi 2 anni. Circa 250mila litri di gasolio, con almeno 100mila euro di imposte evase. Il gasolio contenuto nelle cisterne era di contrabbando e veniva trasportato illegalmente con un’autocisterna riconducibile a una società dell’Altolago. Oltre ad evadere le tasse, i gestori violavano anche le norme di sicurezza. Sono stati denunciati per ricettazione, mancato pagamento dell’accisa e irregolare circolazione dei prodotti sottoposti ad accisa.
Come al solito, dopo la condivisione della notizia sui social, sono partiti i commenti e tra i più interessanti c'è l'innocente provocazione della pagina Facebook dell'app 'Prezzi Benzina'. Gli admin chiedono l'esatta posizione del distributore per poterla inserire nell'applicazione. Divertente. Altri, invece che sdrammatizzare, rincarano la dose, dicendo che quello è il prezzo che dovrebbe avere il carburante secondo le promesse di svariati politici.