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Sono 130 le grandi opere che saranno finanziate attraverso quanto previsto dal Decreto Semplificazioni da poco varato dall’esecutivo. Un piano, quello denominato “Italia Veloce”, che prevede l’ammodernamento e il potenziamento di molte infrastrutture ferroviarie, stradali, portuali ed aeroportuali per un totale di 200 miliardi di investimento.
La misura ha l’obiettivo di dare uno shock all’economia italiana, che si trova in una fase di forte rallentamento dopo lo stop forzato dovuto all’emergenza Covid che ha fatto emergere la necessità di maggiori spostamenti individuali rispetto al passato.
La parte del leone è però assegnata alle ferrovie: sono ben 113 i miliardi su 200 destinati a collegamenti fondamentali e sinora fin troppo trascurati: torna in auge la TAV Torino-Lione bocciata dal precedente esecutivo e si prevedono interventi da nord a sud con particolare attenzione all’alta velocità. Oltre al miglioramento delle linee esistenti, si ragiona sulla fattibilità di un’alta velocità lungo le direttrici Tirrenica Nord, Roma-Pescara e Orte-Falconara, Salerno-Reggio Calabria, Battipaglia-Potenza-Metaponto-Taranto e Genova-Ventimiglia.
54 sono invece i miliardi destinati a strade ed autostrade: prevista l’aggiunta di terze e quarte corsie lungo le dorsali più importanti: in programma una quarta corsia in A1 tra Milano sud e Lodi, la terza corsia sulla A13 fra Monselice e Padova sud e fra Bologna e Ferrara sud, la quarta corsia in A14 tra il nuovo svincolo di Ponte Rizzoli e la diramazione per Ravenna, una terza corsia dinamica per la A12 fra Cerveteri e Torrimpietra e il decongestionamento delle aree metropolitane con il potenziamento della tangenziale di Bari, del nodo di Firenze del sistema autostradale e della tangenziale nel nodo di Bologna e la realizzazione della Gronda di Genova.
Si lavora anche alla progettazione di nuove opere, come il completamento della Livorno-Civitavecchia, la riqualifica della E45/SS3 bis Orte-Ravenna e della SS 309 Ravenna-Venezia, oltre al potenziamento della SS7 quater Domitiana.
Non manca però il miglioramento del trasporto pubblico nei maggiori centri con risorse assegnate per 21 miliardi: oltre al rinnovamento del parco dei mezzi pubblici si parla della linea 2 Torino, del prolungamento di M1 ed M5 a Milano, di tram a Bologna, di nuove linee tranviarie a Firenze e Roma con la prosecuzione della metro C ed il completamento delle linee 1 e 6 della metropolitana di Napoli.