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Altra brutta settimana di Italia messa in scacco dalla pandemia virale. Questa volta i limiti alla mobilità, al movimento in auto, al traffico in genere e al trasporto merci, salgono parecchio in perimetro. Mentre scriviamo sono in via di chiarimento molti dettagli, ma si possono già dare linee guida valide per tutto il Paese, dal Nord con le sue zone rosse o arancio che dir si voglia, al Sud. Nello specifico le situazioni più restrittive si vivono in tutta Lombardia e 14 province di Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Marche: dentro quest'area fino al 3 aprile occorre evitare ogni spostamento. Dal 9 marzo le restrizioni vanno gradualmente e valere in tutta Italia.
Libertà di muoversi e usare mezzi, se per lavoro. Le limitazioni introdotte per la seconda settimana di marzo 2020 non vietano gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro. Salvo a persone in quarantena o risultate positive al virus. I transfrontalieri potranno entrare e uscire dai territori per raggiungere il lavoro e tornare a casa, con sospiro di sollievo per chi opera sul Ticino (frontalieri possono lavorare. Si può dimostrare il motivo di spostamento lavorativo con qualsiasi mezzo. Una dichiarazione dovrà essere resa alle forze di pubblica sicurezza in caso di controlli. Al momento non vi sono obblighi interni al nostro Paese di comunicare ai sanitari se si viene da Lombardia o una delle 14 province coinvolte. L’obbligo però esiste per chi arrivi in Italia dall’estero, avendo toccato zone a rischio epidemiologico secondo l’OMS.
Mezzi commerciali. Le merci possono entrare e uscire dai territori interessati alle limitazioni del decreto anti-coronavirus. Il loro trasporto con veicoli di vario tipo è considerato esigenza lavorativa. I conducenti dei mezzi di trasporto entrano ed escono dai territori interessati (le cosiddette zone rosse o arancio) ma solo per esigenze di consegna o prelievo merci. Le istituzioni lombarde indicano agli autisti di non scendere dai propri mezzi e munirsi dei dispositivi di prevenzione sanitaria. Se la discesa dal mezzo è necessaria, si deve mantenere distanza di sicurezza (1 metro) anche perché non avvengono più le pratiche (es. bolle e documentazione) essendo telematiche.
Applicando la regola della zona rossa a tutte le zone coinvolte da oggi, in pratica da Lombardia e 14 provincie, non si può entrare o uscire. Automobilisti che non rispettano possono incorrere in sanzioni da Codice Penale, con l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 206 euro.
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