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Nel mondo dell’auto è lecito sognare. Si sa ancora poco, pochissimo, della Dea Inter Sidera C10, ma è proprio quel suo alone di mistero a renderla intrigante. Ma partiamo dalla realtà. Quello che abbiamo è un bozzetto accennato di una supercar le cui linee sono disegnate dal vento e sagomate con un’ascia
Primo indizio: il nome. C10. I più attenti, oltre al numero - che vorrebbe indicare la configurazione del motore, verosimilmente dieci cilindri a V - avrano certamente notato la lettera C, riservata alle vetture sport-prototipi, come ad esempio al Sauber-Mercedes C9, vettura entrata nella leggenda per aver "costretto" gli organizzatori della 24 Ore di Le Mans ad inserire due chicane nel rettilineo del Mistral per evitare che potesse raggiungere e superare agilmente i 400 km/h in nome della sicurezza.
Poco o nulla si sa di quest'auto. Le linee, che ci sembrano davvero figlie del vento - anche se abbozzate in uno schizzo - richiamano molti particolari in comune con altre hypercar made in Italy, come ad esempio Mazzanti o Lamborghini.
Chissà se, un domani, la Dea Inter Sidera C10 possa trovare giusta collocazione nei Saloni - o meglio, nelle strade - del nostro paese, a dimostrazione che dal punto di vista tecnico e stilistico rimaniamo ancora leader a livello mondiale. Quello che è certo è che la scritta "coming soon", più che un invito, rappresenta una vera e propria promessa.
In un mondo dell'auto che si sta spingendo sempre più rapidamente verso la guida autonoma ed i powertrain ibridi ed elettrici, i veri oggetti del desiderio rimangono sempre loro: le supercar.