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Il nostro editorialista Enrico De Vita ha parlato prima a Isoradio, poi al GR3 di Radio Rai, della sicurezza in autobus. Una tematica divenuta di estrema attualità dopo il terribile incidente in Catalogna, dove hanno perso la vita tragicamente 13 studentesse.
Il tema della sicurezza degli autobus utilizzati per le gite scolastiche è tornato di estrema attualità in questi giorni. Infatti mentre il Ministero mandava una circolare sull'argomento a tutte le scuole italiane, in Catalogna avveniva l'ennesimo disastro che ha spezzato 13 vite umane
«La circolare ricorda ai Presidi la grave responsabilità di portare in gita gli studenti utilizzando pullman non in perfette condizioni affidando il servizio ad aziende locali che magari hanno in dotazione mezzi vecchi di 10 o 15 anni. In Spagna in ogni caso sembra che le responsabilità siano dell'autista. Per questo è importantissima sapere a chi ci si affida per una gita».
Ma gli autobus non dovrebbero essere regolarmente revisionati?
«A volte la revisione non basta. Sappiamo che il pullman al centro del disastro in Irpinia risultava correttamente revisionato. Ma sappiamo anche che la revisione era stata portata avanti troppo superficialmente. Da tecnico però devo ammettere che il tipo di guasto avvenuto a quell'autobus non sarebbe stato evidenziato da nessuna revisione, nemmeno dalla più rigorosa. Era soltanto l'età di quell'autobus che nascondeva un grave problema ad un giunto della trazione posteriore, che rompendosi durante la marcia ha portato il semiasse a sbandierare e a tranciare il tubo dei freni».
La revisione quindi non basta...
«In una revisione è tecnicamente impossibile scoprire difetti legati all'età del mezzo. Soltanto il titolare dell'azienda può risalire all'origine e alla causa del difetto attraverso i rumori e conoscendo le reazioni del veicolo. Solo lui sa quali sono realmente i rischi che corrono i passeggeri».
Chi conosce lo stato di manutenzione vero del veicolo è solo il titolare dell'azienda o, al massimo, gli autisti
Siamo nelle mani delle società di noleggio in pratica...
«Sì, anche perché spesso le revisioni sono fasulle. Chi conosce lo stato di manutenzione vero del veicolo è solo il titolare dell'azienda o, al massimo, gli autisti».
Quale può essere il consiglio a questo punto?
«Il consiglio migliore è quello di guardare sempre l'età del mezzo in questione e la marca dell'autobus. Ma bisogna avere anche referenze in merito alla serietà della ditta di noleggio. Perché è solo l'azienda che ha la responsabilità della manutenzione».
I presidi delle scuole italiane che hanno ricevuto la circolare quindi cosa possono fare?
«I presidi ovviamente non hanno la facoltà né i mezzi per scoprire eventuali difetti nascosti degli autobus utilizzati per le gite. A questo punto è il consiglio d'istituto che deve stabilire delle norme severissime per gli appalti, scegliendo con il massimo rigore la ditta, il veicolo e gli autisti utilizzati dalla scuola».
Ma la Polizia non può fare niente?
«Purtroppo la Polizia Stradale non è in grado di effettuare controlli tecnici sul veicolo. Gli unici in grado di farlo sono gli uffici della Motorizzazione, ma non si prestano a richieste di controlli saltuari. Non c'è altra soluzione se non scegliere veicoli piuttosto nuovi, freschi, ditte di noleggio che sappiano offrire certe garanzie e autisti affidabili, che rispettino scrupolosamente l’orario e i turni di lavoro e che si mantengano in perfette condizioni fisiche. Tutto questo deve essere controllato dalla scuola e dai genitori attraverso il consiglio d’Istituto.»
Ma rispetto ad alcuni anni fa la situazione è migliorata o peggiorata?
«Nel corso degli ultimi 15 anni sono stati adottati sugli autobus dispositivi molto importanti ai fini della sicurezza, che sono l'Abs e l'Esp, ma bisogna precisare che purtroppo sono ancora in circolazione mezzi che ne sono sprovvisti. In questi casi quindi il controllo diventa determinante perché sono dispositivi in grado di intervenire in caso di errore umano o di inesperienza dell'autista».