De Vita: «Dopo il richiamo il TDI EA189 consumerà meno e forse andrà anche più forte»

De Vita: «Dopo il richiamo il TDI EA189 consumerà meno e forse andrà anche più forte»
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I clienti che nel 2016 dovranno affrontare il richiamo del TDI EA189 non hanno da temere. Secondo De Vita il motore, una volta aggiornato, consumerà senza dubbio meno e forse sarà anche un po' più potente
13 gennaio 2016

Il nostro editorialista Enrico De Vita è tornato a parlare dello scandalo Volkswagen ai microfoni di Isoradio, intervistato da Elena Carbonari. Ecco cosa si deve aspettare chi si ritrova a guidare un’auto che monta il tristemente noto TDi EA189.

Molti automobilisti che devono affrontare il richiamo Volkswagen temono in una perdita di prestazioni. Specialmente chi si ritrova con il 1.6 TDI, che dovrà subire anche interventi hardware oltre alla nuova gestione software. C'è da preoccuparsi?

«Il richiamo del motore 1.6 TDI EA 189 partirà a metà del 2016, in estate. Su questi motori verrà installato uno stabilizzatore di flusso. Niente di più che una retina con condotti paralleli, in grado di rendere più precisa la misura della quantità di aria in entrata nel motore. Inoltre, come sul 2.0 TDI, verrà riprogrammata completamente la centralina. Il nuovo software di gestione controllo motore farà in modo di incrementare di 200 bar la pressione di iniezione, così la combustione è migliore e si riduce automaticamente il particolato. Si potrebbe anche ottenere maggior potenza, ma i tecnici VW hanno preferito mantenere inalterate le prestazioni e allo stesso tempo cercare di ridurre consumi e inquinamento.. Ed è proprio in questo modo che il nuovo software della centralina è riuscito a ridurre la produzione di NOx e di particolato e a superare i test della KBA, la motorizzazione tedesca».

Lo stabilizzatore di flusso che verrà applicato ai 1.6 TDI EA189
Lo stabilizzatore di flusso che verrà applicato ai 1.6 TDI EA189
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Quindi l'auto paradossalmente dovrebbe andare meglio di prima?

«L'auto richiamata non richiede nuove omologazioni e avrà le stesse identiche prestazioni, se non migliori in alcuni frangenti (velocità, minori emissioni o minori consumi). Naturalmente tutto sarà a costo zero per il cliente, che dovrà mettere in conto soltanto un'ora del suo tempo per recarsi in officina ad eseguire l'aggiornamento».

Molti sostengono che il diesel, sopratutto dopo lo scandalo che ha colpito Volkswagen, sia giunto a fine vita. Si sbagliano?

«Lo scandalo Volkswagen ha finito per rovinare l'immagine di un motore, il diesel, che invece è un miracolo della tecnologia, perché si accende migliaia di volte al minuto senza una scintilla, senza un comando esterno, ma solo in virtù di condizioni (temperatura e pressione) che si ripetono ogni volta identiche in millesimi di secondo.. Questo propulsore è quello che regala il miglior rendimento termodinamico possibile, che arriva ad essere migliore anche del 30-35% rispetto alle unità a benzina. Inoltre i moderni Euro 6, dotati del FAP e di alti sistemi molto sofisticati per il post trattamento dei gas di scarico, rendono il diesel addirittura più pulito del benzina. Infatti, molti laboratori, fra i quali la Stazione Sperimentale Combustibili di San Donato Milanese, hanno accertato che nei gas di scarico dei diesel dotati di FAP c’è meno particolato – sia come massa sia come numero di particelle – di quanto ne sia presente nell’aria ambiente. Il diesel continuerà ad essere una necessità per diversi mercati e diventerà un must per i mercati dove non è ancora arrivato in massa, a partire da Giappone e Stati Uniti».

Lo scandalo Volkswagen ha finito per rovinare l'immagine di un motore, il diesel, che invece è un miracolo della tecnologia

Parlate sempre di bugia e non di truffa. Perché?

«Volkswagen nel 2008 ha firmato negli Usa un documento dove affermava che tutti i dispositivi attivi nelle prove al banco dei propri modelli rimanevano in funzione anche durante la normale marcia su strada. Poi si è scoperto che le cose non stavano così, perché il software incriminato “spegneva” alcuni dispositivi anti-inquinamento, a partire dal catalizzatore SCR o ne riduceva l’efficacia, durante la guida in condizioni reali. Ecco perché parlo di grande bugia del Gruppo Volkswagen. Probabilmente si è trattato di una grossa leggerezza o addirittura di ingenuità della quale non sono stati previsti i possibili sviluppi e i danni futuri. Tuttavia è importante sottolineare che la VW non lo ha fatto per guadagnare di più o per spendere di meno, giacché si tratta di motori già equipaggiati col costoso sistema SCR».

La vicenda TDI è più complessa per VW negli Stati Uniti
La vicenda TDI è più complessa per VW negli Stati Uniti

Questo vale anche per l'Europa?

«In Europa la situazione è molto diversa perché i costruttori devono effettuare soltanto le prove al banco, seguite dalle omologazioni. Ma non dichiarano nulla in merito alla marcia su strada in condizioni reali. Ed è per questo che abbiamo risultati sempre così distanti tra i consumi rilevati al banco e quelli su strada. Certo, la bugia della VW andrà punita severamente, ma ricordiamo che c'è una differenza enorme tra quanto le Case sono tenute a fare in America e quanto accade in Europa».

Il Gruppo di Wolfsburg andrà incontro alle tanto vociferate multe?

«Sembra che in Europa non ci saranno multe governative per Volkswagen, che dovrà comunque sostenere l'enorme spesa del richiamo e far fronte a qualche causa individuale. In America però le multe ci saranno sia da parte dell’EPA, ovvero l’agenzia per la protezione dell’Ambiente, sia da parte del General Attorney, il nostro Procuratore Generale, per aver mentito o comunque truffato al momento della firma del famoso documento del 2008. Mi auguro che i soldi che verranno intascati dall’EPA, vengano utilizzati per monitorare le condizioni ambientali americani e per migliorarle, senza pregiudizi nei confronti del motore diesel».

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