De Vita: «Auto a noleggio “gratis” per due anni? Andiamoci piano»

De Vita: «Auto a noleggio “gratis” per due anni? Andiamoci piano»
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L'azienda Dexcar sostiene di poter fornire un'auto a noleggio gratis per due anni a fronte di una semplice quota di iscrizione. Ma le cose non stanno proprio così
15 marzo 2016

Il nostro editorialista Enrico De Vita ha parlato dello strano fenomeno Dexcar ai microfoni di Isoradio, intervistato da Elena Carbonari. L'azienda, a fronte di una cifra di iscrizione quasi trascurabile, promette di "regalare" un'auto per due anni. Ma le cose non stanno esattamente così...

Dexcar è il nome di un'azienda che sta facendo discutere in questi giorni. Perché? Cosa offre di strano agli automobilisti?

«Iniziamo col dire che non si capisce bene dove abbia sede le società che propone questo “servizio”. Il sito Dexcar riporta un dominio ".ch", quindi sembrerebbe svizzera, ma la sede dovrebbe essere ad Essen, quindi in Germania. Questa azienda da un lato offre un servizio di noleggio a lungo termine di tipo tradizionale. Dall'altro però propone un altro metodo che non è né vendita, né noleggio, ma passa attraverso quella che loro chiamano una “community”, ma che a mio parere non è altro che una attività piramidale, qualcosa che somiglia – e non vagamente - a una catena di Sant’Antonio».

Come funziona?

«Gli ultimi soci che aderiscono alla “community” versano una cifra iniziale che attualmente è fissata attorno ai 500 euro. A fronte di questo versamento ottengono la promessa di ricevere, dopo alcuni mesi, o comunque dopo un periodo di tempo non meglio specificato, una vettura che si potrà utilizzare gratuitamente per due anni. Senza pagare più alcuna rata».

Il nostro editorialista Enrico De Vita
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Ma è davvero possibile? Si riceve un'auto per davvero alla fine?

«Ho parlato con uno dei venditori di questa azienda. Mi ha spiegato che la piramide è composta di 5 livelli e che ogni volta che viene consegnata una nuova vettura a chi è giunto al vertice della piramide, alla sua base devono esserci 96 persone che pagano la rata iniziale. Basta un rapido calcolo per capire che l'azienda ricava subito circa 48.000 euro da questi iscritti (500 euro x 96 iscritti, ndr) ed è effettivamente in grado di assegnare una vettura a chi ha raggiunto il quinto livello. Tuttavia non è possibile sapere dopo quanti mesi dal pagamento della rata d’ingresso avverrà la consegna».

E quindi dove sta il problema?

«Il problema è capire se chi entra oggi nella “community”, andando ad occupare la base di questa piramide, avrà un giorno la possibilità di arrivare effettivamente in testa e quindi di ritirare per davvero la vettura, prima che crolli tutta la struttura. Non dobbiamo dimenticare infatti che nella storia sono sempre esistite le “catene di Sant'Antonio” e devo dire che il meccanismo di questo strano noleggio le ricorda molto. Anche se i responsabili si affrettano a dire che non si tratta di una “catena”».

È mai possibile che una semplice striscia pubblicitaria sulla carrozzeria sia sufficiente per avere un'auto gratis per due anni?

In pratica non tornano i conti... O meglio, non possono tornare

«I professori di matematica insegnano che questi sistemi piramidali hanno un andamento esponenziale, appaiono credibili ma hanno un lato debole. Mettiamo che oggi in Italia facciano parte della “community” 4.000 persone. Bene, la matematica ci insegna una cosa molto semplice: prima che tutti questi nuovi soci possano ricevere effettivamente una vettura occorre che siano entrati a far parte della piramide circa 400.000 persone. E questo rende tutta l'operazione Dexcar quantomeno dubbia. Se poi saliamo ancora di un livello si supera il milione ».

Dexcar però si difende dicendo che parte dei costi vengono coperti anche dalla pubblicità che verrà applicata alle auto consegnate. È vero?

«È vero, l'azienda utilizza la leva della pubblicità per giustificare in parte il sistema. Ma mi chiedo: è mai possibile che una semplice striscia pubblicitaria sulla carrozzeria sia sufficiente per avere un'auto gratis per due anni? E poi non dimentichiamo che in Italia, a meno che non si paghi una specifica tassa, è vietato fare pubblicità sulle auto».

Una delle pubblicità Dexcar
Una delle pubblicità Dexcar

Ma in Italia non sarebbero vietate operazioni di questo tipo?

«C'è una legge che vieta la promozione e la realizzazione di forme di vendita piramidali. È la Legge numero 173 del 2005, che all’articolo 5 vieta le vendite piramidali. La norma però è stata aggirata perché l'azienda in questione non parla mai di “vendita” ma di affidamento ai soci della community. Pertanto i clienti non diventano “acquirenti” ma “soci” della community. Qual è la morale? Le condizioni di contratto sono molto opache. Viene previsti il diritto di recesso ma non si capisce entro quanto tempo si potrà lasciare la piramide e soprattutto pagando quale tipo di penale. Ma soprattutto non ci sono certezze sui tempi di consegna della vettura: né possono esserci, perché il meccanismo non dà certezze. E del resto basta dare un'occhiata veloce ai commenti sulle pagine Facebook di Dexcar, carichi di rabbia e delusione, per rendersi conto che le cose non stanno esattamente come raccontano i vertici dell'Azienda».

Quindi quale può essere il consiglio?

«In attesa di un nostro confronto suggerisco ai lettori di essere molto cauti. Le catene di Sant'Antonio esistono da centinaia di anni, ma si sono sempre arenate. Basta che un mattone della piramide non vada al suo posto per far crollare l'intero meccanismo. In questo momento consiglio quindi non aderire alla “community” e di non versare alcuna cifra. Almeno fino a quando l'Autority per l'Antitrust – che è già stata interessata al problema - non si sia espressa sulla questione»

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