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La tormentata storia della De Tomaso è giunta tristemente al termine. Il giudice fallimentare di Livorno Luigi De Franco ha dichiarato il fallimento dell'industria automobilistica De Tomaso, nella sentenza pubblicata ieri mattina, dopo avere tenuto l'unica udienza solo due giorni fa.
Paolo Carotti, commercialista di Livorno, è stato nominato come Curatore fallimentare, mentre il giudice delegato è lo stesso Luigi De Franco. Gian Mario Rossignolo, titolare del marchio, non si è opposto al fallimento né ha chiesto il concordato.
La De Tomaso è stata una storica azienda automobilistica italiana fondata a Modena nel 1959 dal pilota argentino Alejandro de Tomaso, un imprenditore che ha saputo portare sul mercato vetture sportive che rimarranno per sempre nel cuore degli appassionati, come la Mangusta o la Pantera.
Dopo la morte del fondatore, avvenuta nel 2003, e la mancata messa in opera di un piano di rilancio che prevedeva l’accordo con l’azienda russa UAZ, la vedova Isabelle Haskell e del figlio Santiago De Tomaso, mettono in liquidazione la De Tomaso Modena. La produzione degli stabilimenti si ferma completamente e nel 2007 il marchio, così come i capannoni e i terreni dell’Azienda modenese vengono messi in vendita.
Bisognerà aspettare il 2009 perché il marchio venga rilevato da Gian Mario Rossignolo, imprenditore torinese proprietario della Innovation Auto Indusrty S.p.A. L’Azienda, ribattezzata De Tomaso Automobili, si prepara a produrre nuovi modelli nello stabilimento ex-Pininfarina di Grugliasco e sulle linee di produzione di Guasticce in provincia di Livorno. Viene sviluppato quindi un prototipo, che sarebbe dovuto arrivare sul mercato in versione definitiva nel corso del 2011.
Presentata in versione concept al Salone di Ginvera del 2011, la De Tomaso Deauville sarebbe dovuta nascere come una vettura crossover, a metà tra un SUV e una berlina di lusso, e sarebbe stata commercializzata ad un prezzo vicino ai 90.ooo euro. In futuro sarebbero dovuti arrivare anche nuovi modelli, tra cui forse anche una supersporitva.
Più il tempo passava però, più si intuiva che le cose non stessero andando nel migliore dei modi. La produzione della Deauville stentava a decollare, con gli operai e i sindacati sempre più preoccupati dallo sviluppo in negativo della vicenda. Inizia a farsi strada l’idea, o meglio la speranza, che un investitore straniero prenda in mano le redini dell’Azienda.
Il 14 febbraio 2012 il brand De Tomaso viene acquisito dalla Car Luxury Investment, società italiana del Gruppo cinese Hotyork Investment Group, che prometteva il mantenimento degli attuali posti di lavoro. Alla famiglia Rossignolo sarebbe comunque rimasta la gestione operativa dell’Azienda e gli stabilimenti di produzione sarebbero stati mantenuti in Italia.
Anche questa opportunità però si rivela inefficace. Il 5 luglio di quest’anno si chiude definitivamente la storia della rinata De Tomaso, lasciando assoluta incertezza sul futuro degli operai coinvolti nei due stabilimenti italiani.