Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Oggi il nuovo capo del gruppo Renault, De Meo, ha svelato al mondo cosa si cela dietro quel termine coniato per l'occasione: Renaulution. Il passato anche recente della Casa e delle collegate (come Dacia, Alpine, mondo dei Mezzi commerciali e altro) è noto, archiviato. Un passato non bellissimo, per come si è chiusa l'era Ghosn, con le criticità verso Nissan e l'Allenza giapponese. Per come sono calati i numeri e si sono messe in crisi alcune certezze industriali care ai francesi. Perchè, non scordiamolo mai, Renault è ora comandata da un italiano ex-FCA ed ex-VW, ma è francese nel DNA. Ancora e per molto. Lo stesso Stato e il Governo mettono risorse e pretendono attività utili alla nazione.
Andiamo allora a scopire punto per punto gli elementi "rivoluzionari" che saranno cardini delle strategie Renault nei prossimi anni. Dalle nuove auto elettriche, cittadine e retrò, al taglio dei costi in alcuni stabilimenti. Dal nuovo volto sportivo per le gare (non solo F1) e la strada che è Alpine alla estensione di gamma condivisa con Dacia. Arriva persino un nuovo marchio e, cosa non da poco, per qualche anno in Renault non si rincorreranno più le quote di mercato ma unicamente sulla redditività, la generazione di cassa e l'efficacia degli investimenti.
Il piano strategico Renault varato dal nuovo CEO è strutturato in 3 fasi parallele: "Resurrection", della durata di tre anni, per recuperare margini e generazione di cassa, "Renovation", che si estende fino al 2025, con line-up rinnovate e arricchite, per alimentare la redditività , Quindi la pura "Revolution" dal 2025 in poi, con perno sul modello di business verso la tecnologia, l'energia e la mobilità.
Entro il 2023, il Gruppo mira a raggiungere oltre il 3% del margine operativo, ovvero circa 3 miliardi di flusso di cassa operativo automobilistico cumulativo abbinato a minori investimenti a circa l'8% dei ricavi. Quindi per il 2025, si punta almeno al 5% di margine operativo, circa 6 miliardi di flusso di cassa libero operativo automobilistico cumulativo e un miglioramento del ROCE.
A fronte di questi piani, dove De Meo ribadisce il cambiamento "da volumi a valore" si prevedono quindi tempi ancora duri per l'auto come intesa un tempo, almeno nel breve termine e rispetto ai vecchi trend. Questo non vuole dire che il gruppo non sforni nuove vetture, elettrificate, nei prossimi anni, anzi.
In modo più trasparente di altri De Meo annuncia la razionalizzazione delle piattaforme: sceondono da 6 a 3, con l'80% dei volumi del Gruppo basato su tre piattaforme Alliance. Calano anche i powertrain: da 8 a 4 famiglie. Per il mercato non ci saranno però attese lunghe, in vista delle novità. Vestiti a nuovo su piattaforme note, tutti i modelli che verranno lanciati sulle piattaforme esistenti saranno sul mercato quasi subito, tra meno di 3 anni. Nell'insieme però Renault ridimensiona l'impronta di produzione: da 4 milioni di unità nel 2019 a 3,1 milioni di unità nel 2025.
Sapendo con che obiettivi "di numero" con riduzione costi si muove Renault per i prossimi cinque anni, cosa dobbiamo attenderci in termine di prodotto sul mercato globale? De Meo ha ricordato come cercherà di guidare l'impronta internazionale, verso attività ad alto margine. Quindi oltre alla vecchia Europa ci saranno spinte su America Latina, India e Corea, ma anche Spagna, Marocco, Romania, Turchia e poi la voglia dichiarata di creare sinergie con la Russia.
Parlando di costi, per l'azienda, un dato importante è quello dei costi variabili. Il piano di De Meo prevede miglioramento di 600 € per veicolo entro il 2023. Possiamo attenderci delle auto Renault più convenienti? Potrebbe essere. In ogni caso le piattaforme dell'immediato sono CMF-B/EV, CMF-C/D e CMF-EV.
Assisteremo a 24 lanci di nuove auto nel Gruppo Renault entro il 2025, metà delle quali in segmenti C / D, e almeno 10 saranno veicoli elettrici. Contanto i motori di queste nuove auto Renault, troveremo varie declinazioni di sole 4 unità base, come detto: una diesel, una benzina elettrificata su 3 livelli (mHEV, HEV, PHEV) e 2 elettrici con uso anche dell'idrogeno.
Per il marchio "padre" degli altri De Meo prevede una nuova spinta, in chiave di servizi oltre che prodotti. Nasce "La nouvelle Vague". La gamma sarà totalmente modulare, elettrificata a pieno. Il target delle nuove elettriche, post-2025, è quello dei segmenti B e C. Nel frattempo vedremo 14 nuovi modelli, con anche i cari modelli revival, che richiamano lo stile del passato. Prima tra tutte R5 in formato BEV. La nuove Renault 5 è già stata chiamata a mostrarsi in versione concept-car.
A livello di stabilimenti, anche le auto elettriche saranno made in France. Un "Electro pole" potenzialmente nel nord della Francia, punta a essere la più grande capacità di produzione di veicoli elettrici del Gruppo al mondo.
Il marchio corsaiolo di Renault procederà nella sua attività di gara, ma anche in quella stradale. Punta di diamante la F1, in pista per competere e mostrare le tecnologie. Contrariamente a certi puristi del grande motore termico con tanti cilindri, Alpine metterà in strada nuove auto sportive elettriche, sfruttanto le piattaforme CMF-EV.
Una piccola segmento B cattiva, che spreme al massimo la CMF-B EV per dar firlo da torcere alla nuova Abarth (FCA) elettrica in probabile arrivo. Un Crossover sportivo e una vera supercar tutta da guidare "godendo" come solo Lotus sa fare. Questa supercar che pensiona la A110 però sarà ibrida sotto i vestiti, in quanto realizzata unendo le forze con il tealista britannico Lotus.
Il Gruppo Renault e De Meo non lasciano certo da parte Dacia e Lada, in un periodo dove per le auto si vuole e si deve spendere meno. Lo slogan per questi brand si lega al concetto di semplicità.
"Dacia rimarrà Dacia" conferma De Meo, con un tocco di freschezza aggiunto. Il modello esposto di un Dacia Bigster Concept incarna l’evoluzione rompendo il soffitto del segmento C con lunghezza oltre i 4,5 metri. Mentre Lada resterà ancora "rude e dura". Entrambi i marchi continueranno a offrire prodotti convenienti, basati su tecnologie collaudate. Si arriverà fino al segmento C come detto, ma solo nel 2025. Al momento la gamma Lada vede Granta e Vesta, modelli non certo noti a noi come le molte Duster e Sandero. Per il futuro i due marchi uniranno le forze sfornando nuovi modelli su piattaforma CMF-B, con motorizzazioni ibride e a gas
Mobilize è il nome della nuova Business Unit creata dal Gruppo Renault. Ci ricorda in parte alcune attività presiedute da De Meo in Seat, a Barcellona. Anchbe qui infatti si parla non di prodotto ma di servizi mobilità, energia e dati. Questa volta però non solo a persone ma anche ad altre Marche e partner, avvalendosi di ecosistemi aperti. Mobilize ha mostrato la cìiccola auto elettrica EZ-1 Prototype, veicolo elettrico da 2.3 metri dedicato alla mobilità urbana condivisa. Per la parte economica di fruizione dei servizi, una collaborazione è attiva con RCI Bank and Services.
In termini di ecologia, spesso punto critico per lo sharing elettrico, De Meo ha spiegato che quando i veicoli non saranno più utilizzabili, saranno presi in carico da reparti di manutenzione e riciclo, a Flins. Le batterie riciclate avranno seconda vita come fonte di energia stazionaria.