Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Come se non bastasse la guerra commerciale in atto con la Cina che, notizia dell’ultima ora, ha deciso di interrompere i negoziati, Donald Trump assesta un altro colpo nei confronti del Messico: l’inquilino della Casa Bianca ha infatti annunciato via Twitter che dal 10 giugno scatteranno dazi del 5% su tutti i prodotti importati dal paese confinante se non verranno prese misure di arginamento dell’immigrazione.
Trump ha intavolato una strategia di pressione crescente: le tariffe sull’export messicano aumenteranno del 5% ogni mese se non ci sarà un accordo, fino ad arrivare al 25% in ottobre. «I dazi resteranno al 25% fino a che e a meno che il Messico non fermerà il flusso di immigrati illegali» ha detto, spiegando che gli Stati Uniti sono stati un «salvadanaio dal quale tutti hanno preso. Ora però difendiamo gli interessi americani». «Abbiamo fiducia nel fatto che il Messico agirà rapidamente per aiutare gli Usa a mettere fine a questo problema pericoloso. Noi siamo stati buoni col Messico per molti anni, ora chiediamo che faccia la sua parte per fermare l'uso del suo territorio come mezzo per l'immigrazione illegale nel nostro».
La minaccia del presidente americano è scattata dopo il tentativo fallito di avviare la costruzione di una porzione di muro al confine col Messico in seguito alla decisione del giudice federale della California Haywood William che ha respinto la richiesta dell’amministrazione di sospendere l’ordine che vieta al governo di Washington di trasferire fondi dal Dipartimento della Difesa per avviare la costruzione di due porzioni in Texas e Arizona.
L’apertura del conflitto diplomatico-commerciale con il Messico preoccupa fortemente i costruttori di automobili, che in Messico producono da decenni grazie al basso costo del lavoro, agli accordi di libero scambio sinora favorevoli e della sua vicinanza con i mercati sia sudamericano che nordamericano. Veicoli e componenti sono le merci più esportate dal Messico verso gli USA: nel 2018 il valore complessivo è stato di 93,3 miliardi di dollari. Gli Stati Uniti ogni anno importano beni per un valore complessivo di circa 346 miliardi di dollari.
La nuova misura colpisce praticamente tutti i costruttori: tra le aziende italiane che producono nel paese sudamericano c'è FCA, con gli impianti di Toluca (dove si producono Jeep Compass, Fiat 500, Fiat Freemont e Dodge Journey) e Saltillo (RAM) con un output che dovrebbe ammontare al 13-14% del gruppo. E’ presente anche Brembo, che opera in Messico nell’impianto di Apocada che produce il 7% del fatturato totale del gruppo. A Silao produce anche Pirelli: il suo impianto ha una capacità tra i 5 e i 6 milioni di pneumatici, che dovrebbe ammontare a circa il 7-8% del totale della produzione dell’azienda. L'indice Eurostoxx Automotive è arrivato a perdere il 3% a metà giornata.