Dazi sulle auto USA: +25% per tutto quel che non è costruito sul suolo americano

Dazi sulle auto USA: +25% per tutto quel che non è costruito sul suolo americano
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Dopo i tuoni, ecco la tempesta: fra una settimana le auto e gli autocarri d'importazione negli USa saranno gravati di una sovrattassa del 25%. Le conseguenze per l'industria europea già fiaccata dalle politiche UE sul Green Deal sono molto pesanti
27 marzo 2025

Il Presidente Donald Trump, in pochi mesi di mandato ci ha già mostrato che i propositi e gli annunci clamorosi possono servono per "l'effetto annuncio" ma questa volta sembra proprio che "The Donald" non cambi idea: dal 2 aprile tutte le auto e le parti di auto che sono costruite fuori dagli USA saranno gravate di un dazio doganale del 25%, un aumento di dieci volte rispetto al passato e del tutto sproporzionato rispetto a quello applicato dalla UE del 10%. Quelle cinesi erano già "bannate" con una maggiorazione del 100% voluta da Joe Biden, quindi in sostanza fuori dal mercato, ma quella di Trump è una doccia fredda che ha già scatenato brividi in tutti i mercati, in primis quello europeo, già in sofferenza per la faccenda delle auto elettriche. 

Lo scopo di questa supertassa, va detto, non è tanto indirizzata a penalizzare le auto made in Europe, Giappone, Corea per vendere più auto coi marchi americani, ma piuttosto ad indirizzare forti investimenti sul territorio USA da parte dei brand stranieri, e alcuni di loro non si sono fatti pregare: Hyundai si è presa un vantaggio strategico annunciando, ancor prima dei dazi, un investimento da 21 miliardi di dollari in Louisiana concordato con Trump alla Casa Bianca lunedì, e questo ha già già convinto tutti gli osservatori che il sistema dei dazi funziona, eccome.

Le conseguenze per gli americani

Gli stessi analisti che hanno constatato l'efficacia del provvedimento ammettono però che questa guerra dei dazi avrà un contraccolpo pesante sui prezzi delle auto in tutti gli Stati Uniti, e non solo per le auto d'importazione, ma anche per quelle costruite localmente con parti che provengono dal Canada o dal Messico, nazioni dove tradizionalmente molte delle Big Three (ma anche Volkswagen) producono componenti e materie prima ad un prezzo concorrenziale. Considerando che circa la metà delle 16 milioni di auto vendute negli USA nel 2024 erano di importazione "estera" in tutto o in parte, ci sarà un forte aumento dei prezzi generalizzato: Jonathan Smoke, economista di Cox Automotive, stima che il prezzo medio salirà di almeno 3000 dollari per tutti i modelli (anche locali) per i costi di importazione delle componenti e dei materiali. L'aumento pesa ancora di più per le auto importate costruite nei Paesi dell'accordo USMCA (il vecchio NAFTA) ovvero Canada e Messico, dove la crescita del listino raggiugerà i 6.000 dollari. Per la prima volta in molti anni gli USa potrebbvero andare incontro ad un calo delle immatricolazioni o ad una scarsità di offerta perché la produzione potrebbe calare. A breve termine i marchi di Stellantis, Ford e Hyundai, che nel 2024 hanno avuto una contrazione delle vendite e quindi i concessionari ancora pieni di auto in stock potrebbero avere un forte beneficio dai dazi, ma temporaneo. 

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Cosa succede a casa nostra e in Europa

Le importazioni in USA di auto made in Europe valgono circa un quarto della produzione totale del Vecchio Continente, ma concentrate nel segmento delle auto premium, specialmente tedesche, britanniche e italiane, quindi a valore si parla di molti miliardi di dollari: nel 2022 erano 36, nel 2024 più di 38. Non fa meraviglia dunque che in Europa si paventi il peggio e ci si auguri di trovare un accordo meno impattante, visti anche i risultati negativi della vecchia Europa nel business auto riscontrati nel 2024. Alcuni, come Stellantis, avevano già visto le quote di mercato ridursi drammaticamente negli USA a causa di politiche industriali fatte solo di tagli e prodotti in ritardo, conseguenze dell'amministrazione Tavares, ma il Gruppo potrebbe avvantaggiarsi riaprendo alcune fabbriche in Illinois, trasferendo alcuni modelli in USA come i Ram e con il lancio dei nuovi modelli Jeep sulla piattaforma STLA Large come la Wagoneer S e la futura Recon. Negli ambienti della finanza si stima che i dazi di Trump possano costare ai marmaker una cifra vicina ai 75 miliardi di dollari. 

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