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I dazi imposti dalla Cina a 659 beni importati dagli USA affossano il settore dell'auto, che oggi accusa in Borsa grandi perdite. A trascinare verso il basso il comparto è Daimler, che ha fatto sapere di prevedere utili al ribasso per il 2018 alla luce della guerra commerciale in atto tra Pechino e Washington con le nuove tariffe sull'import delle auto che scatteranno alla dogana cinese dal 6 luglio in risposta a quelli annunciati da Trump.
«Dal punto di vista odierno, prevediamo su Mercedes-Benz Cars vendite di SUV inferiori al previsto e i costi superiori alle aspettative, non completamente trasferiti ai clienti, a causa dell'aumento delle tariffe di importazione per i veicoli statunitensi nel mercato cinese. Questo effetto non può essere completamente compensato dalla riallocazione verso altri mercati», ha fatto sapere il costruttore tedesco.
Per il 2018 Daimler prevede dunque un EBIT «leggermente inferiore all'anno precedente, mentre la stima è «significativamente inferiore» per Mercedes-Benz Vans, «in connessione con il nuovo processo di certificazione WLTP», la procedura di verifica dei veicoli leggeri armonizzati a livello mondiale. Recentemente, infatti, le autorità tedesche hanno ordinato un richiamo che interesserebbe 744.000 vetture del Gruppo di Stoccarda non rispondenti alle norme antinquinamento.
Il “profit warning” di Daimler ha trascinato in rosso tutto il settore europeo delle quattro ruote. Ribassi anche BMW e Volkswagen (-1,4%) e cendite anche sul comparto italiano, con FCA e Brembo scivolate in fondo al Ftse Mib.