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Come automobilisti e contribuenti, avremmo il diritto a strade sicure e in buono stato di manutenzione. Purtroppo sappiamo che in gran parte del Bel Paese non è così perché di buche sono costellate moltissime nostre strade. Non è certo una novità, perché è così da anni.
Una buca profonda sull'asfalto può provocare danni ingenti all'automobile: il più frequente è il danneggiamento della spalla dello pneumatico. Un rigonfiamento sul fianco indica che la trama delle fibre interne si è rotta, dunque la gomma è assolutamente da cambiare al più presto, perché con lo stress ed il calore da rotolamento può esplodere da un momento all'altro. La spesa è doppia, perché gomme montate sullo stesso asse devono essere identiche e nello stesso stato di usura per essere sicure. Dunque vannoo cambiate due alla volta.
Nei casi più gravi si può anche deformare il cerchio. Talvolta, se la deformazione non è troppo accentuata, cerchi in lega e in lamiera possono essere riportati allo stato originale da un bravo professionista con una spesa ragionevole. In caso di crepe, però, il cerchio è da sostituire.
Il peggiore scenario è quello in cui oltre alla gomma e al cerchio, la buca provoca anche rotture alle sospensioni. A causa dell'impatto può scoppiare l'elemento ammortizzante e si possono deformare o fratturare vari componenti. E sono dolori, perché tra gomme, cerchi e parti da sostituire, la spesa supererà sicuramente i 1.000 euro, a prescindere dal tipo di vettura.
Che fare in questi casi? E' bene sapere che si potrebbe aver diritto al risarcimento in caso di danni alla vettura e lesioni fisiche che possono derivare dall'impatto con una buca presente per negligenza del soggetto che amministra quel tratto stradale.
Il responsabile dei danni provocati per mancata o cattiva manutenzione è infatti l'Ente proprietario della strada secondo l'articolo 2051 del Codice Civile: il Comune, se ci si trova in città, la Provincia, la Regione o il gestore autostradale se accade altrove. Attenzione, però: per essere risarciti è necessario poter provare che la buca, o anche una sconnessione della sede stradale provocata ad esempo da tombini rialzati e radici di alberi affioranti, sia effetto della mancata o cattiva manutenzione e non da evento imprevisto o calamità, come i danni da maltempo.
La richiesta di risarcimento del danno è un procedimento tutto sommato semplice che si può presentare in proprio, ma sarebbe sempre meglio farsi assistere da un avvocato che saprà valutare caso per caso se vale la pena procedere e come comportarsi nel caso l'Ente coinvolto e la compagnia assicuratrice della vostra controparte si opponga ai vostri pur legittimi rilievi.
La prima mossa da fare nell'immediatezza è chiamare le autorità di pubblica sicurezza (Polizia, Carabinieri, vigili urbani) per far redigere un verbale di intervento che constati lo stato della sede stradale al momento dell'incidente.
Ottenere le prove: fondamentali sono i testimoni. Cercateli, chiedete loro la disponibilità a testimoniare per voi e fatevi lasciare i loro nominativi e i loro recapiti telefonici. Determinante per ottenere il risarcimento è anche avere delle foto che documentino l'accaduto. Scattatele alla buca e alle parti danneggiate dell'auto immediatamente dopo il fatto. Non attendete il giorno dopo, perché nel frattempo la buca (o la sconnessione che ha provocato il danno) potrebbe essere riparata.
In caso di danni fisici, chiedete l'intervento sul posto dei sanitari o recatevi al Pronto Soccorso. Il referto medico dovrà essere allegato alla documentazione da inviare nella richiesta.
Farsi fare un preventivo dettagliato da parte del proprio meccanico e/o carrozziere.
Inviare la richiesta di risarcimento con raccomandata con ricevuta di ritorno all'Ente responsabile entro cinque anni dall'accaduto. La richiesta, corredata dai documenti in allegato precedentemente citati, deve contenere:
- generalità di chi richiede il risarcimento
- circostanze e dinamica dell'incidente
- descrizione dei danni subiti e loro valutazione
- nominativi dei testimoni