Daniel Elena: «Sono io il segreto vittorioso di Loeb!»

Daniel Elena: «Sono io il segreto vittorioso di Loeb!»
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Con Sebastien forma la coppia più titolata al mondo nei rally: ma Daniel Elena, oltre che eccellente navigatore, è anche un guascone simpatico ed irriverente. Come rivela questa intervista, strappata a poche ore dal via del Rally di Montecarlo
23 gennaio 2015

In una delle vigilie più tranquille e serene che il si ricordino a Montecarlo (splende il sole sul Principato, la temperature è mite e la neve è solo una minaccia annunciata per i prossimi giorni) irrompe come un ciclone quel guascone di Daniel Elena, l’inossidabile coequipieur del mito Loeb, con il quale ha condiviso allori mondiali d trionfi in ogni angolo del globo.


A sole poche ore dalla partenza ufficiale della competizione, abbiamo intercettato Daniel: strappandolo alla preparazione della partenza (niente yoga o meditazioni, ma lunghe telefonate con la moglie), ne abbiamo approfittato per cogliere le sue impressioni prima del via.

 

Daniel, prima domanda d’obbligo: com’è tornare a Montecarlo?
«Davvero una splendida emozione: anche se non sono un pivellino, vivo con una tensione particolare le fasi prima della gara. E questa ha un sapore speciale, come tutti sanno».

 

Infatti il ritorno in gara di Loeb è il leitmotiv di queste ore: come hai trovato Sebastien ad un anno di lontananza dai rally?
«Se possibile, mi sembra ancora più forte e motivato. L’esperienza nel WTCC gli ha fatto certamente bene, soprattutto per quanto riguarda la gestione delle frenate. Ma questo un po’ mi preoccupa: non vorrei frenasse troppo, perché così non vai veloce e non vinci!».

 

wrc 2015 tappa montecarlo (7)
Elena e Loeb alla partenza del Rally di Montecarlo

Ne avrete certo parlato con Sebastien: con quale obiettivo partite?

«Uno soltanto: essere noi a stringere la mano al Principe, domenica sera!».

 

I ricordi delle gare con Loeb potrebbero riempire un’enciclopedia: ma qual è, tra i tanti, l’aneddoto che ricordi con più piacere, che ti ha visto protagonista in prima persona?
«Senz’altro quel che avvenne durante una speciale notturna in Portogallo: indicai a Sebastien un salto e poi una curva a destra che invece… era a sinistra! Ancora oggi, a distanza di anni, me la rinfaccia!».

 

Come hai vissuto la scelta di abbandonare le gare del Mondiale?
«Vuoi la verità? Per me è stata quasi una liberazione: infatti si vede, dalla pancetta da ragioniere che ho messo su. Per questo ho accettato molto volentieri di tornare a Montecarlo: spero di perdere qualche chilo!».

 

Negli ultimi anni, sei stato più tempo insieme a Sebastien che lui con la moglie: qual è il segreto di un matrimonio sportivo così inossidabile, di un’unione capace di resistere al tempo?
«C’è un solo segreto: è tutto merito mio. Sono paziente e sopporto tutto. E poi andare a spasso per il mondo con Loeb che guida è un’emozione unica: non c’è autista migliore sulla piazza!»

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