Dakar e Mondiale C-CR. Notizie buone, meno buone e incerte

Dakar e Mondiale C-CR. Notizie buone, meno buone e incerte
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Inizia ad Abu Dhabi il Mondiale Rally Raid, e intanto la Dakar è ancora al lavoro per risolvere il rebus Cile. Al Attiyah con Toyota, nuove Peugeot in vista, e brutte notizie dall’Egitto: il Pharaons Rally è rimandato.
1 aprile 2016

Dal 2 a 7 Aprile è Abu Dhabi Desert Challenge. È la prima prova del Mondiale Cross-Country Rally 2016, per intenderci il Campionato FIM delle Moto, e la seconda, dopo la Baja Russia vinta da Maris Neiksans, dell’omologa Coppa del Mondo FIA delle Auto. Il Mondiale FIM comprende, oltre al Rally di Abu Dhabi, le prove di Qatar, 17-24 aprile, Sardegna, 2-7 Giugno, Atacama e Marocco. La Coppa del Mondo FIA, invece, comprende ora nove appuntamenti, in luogo dei dieci dopo il rinvio del Pharaons Rally. E questa è la prima, brutta notizia. Il Faraoni, Rally al centro della Storia della disciplina e per lunghi anni secondo solo alla Dakar, paga ancora una volta la difficile situazione geo-politica del Paese. Si dice, addirittura, che il Rally, ora organizzato dagli Egiziani, sia pronto a fare le valigie e a spostarsi un deserto meno preoccupato e preoccupante, per esempio quello dell’Oman, ma intanto è costretto ad un’altra battuta d’arresto. In bocca al lupo, l’Egitto non può mancare dal calendario Mondiale.

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Ad Abu Dhabi, dunque, si “riaccendono i motori” spenti al termine della Dakar, con diverse novità. Alcune certe e altre ancora in fase di “lavorazione”. Una di queste, in entrambi i sensi, è il passaggio dell’Equipaggio Campione del Mondo FIA, composto da Nasser Al Attiyah e Mathieu Baumel, dalla Squadra Ufficiale Mini alla Toyota Overdrive. In programma per i Campioni del Mondo l’intera stagione di Coppa del Mondo, ma non la Dakar. non ancora. Il segnale lanciato da Al Attiyah, che a Giugno disputerà la sua sesta Olimpiade cercando di migliorare il terzo posto nello Skeet di Londra, è comunque forte. È la conferma della crescente competitività delle Macchine preparate in Belgio dal Team di Jean-Marc Fortin, e allo stesso tempo del timore che le Mini All4 Racing abbiano ormai raggiunto il plafond prestazionale. Non a caso Sven Quandt si è rimesso al lavoro sul Buggy ex Al Attiyah “Zebra”, che torna in scena ad Abu Dhabi guidato da Jutta Kleinshmidt.

Il Faraoni, Rally al centro della Storia della disciplina e per lunghi anni secondo solo alla Dakar, paga ancora una volta la difficile situazione geo-politica del Paese

Le Peugeot vincitrici della Dakar con Peterhansel non parteciperanno alla Coppa del Mondo, non per adesso e non con un programma di assiduità. E non c’è alcun annuncio ufficiale sui programmi, che dovrebbero comunque includere il Slk Way Rally e il Grand China, anche se nel frattempo un’evoluzione della 2008 DKR16 ha già iniziato a “provare” in Spagna con Carlos Sainz. A questo proposito si fa sempre più insistente la voce secondo la quale la Vettura schierata alla Dakar 2017 non sarebbe più un prototipo di ispirazione 2008 bensì una declinazione in senso 3008. E nel frattempo tre delle Macchine impiegate alla Dakar del gennaio scorso sono state vendute o affittate, non si sa con certezza, comunque affidate al Team PH-Sport. La Squadra francese di stanza a Langres, che già gestisce le DS3 ufficiali del Team Citroen Abu Dhabi Total WRT nel Campionato del Mondo WRC, fa così il suo ingresso nella disciplina. Nei piani della Squadra diretta da Bernard Piallat, per il momento, accumulare l’esperienza necessaria per partecipare con le tre Peugeot affittate ad altrettanti Equipaggi privati, al Rally del Marocco e alla Dakar 2017. Nulla di strano e nulla d’impossibile, è noto che i prototipi possono cambiare “Marchio” con estrema facilità, ma ancora nessun riferimento alla possibilità che anche Citroen possa comparire nell’elenco degli iscritti della Dakar 2017, così come avvenne negli anni ’90 con il travaso Peugeot-Citroen.

Ad Abu Dhabi, dunque, è sfida aperta alla nuova configurazione di Al Attiyah. Contro il “Principe del Qatar” ecco Vladimir Vasilev, vincitore 2015, Mikko Hirvonen, Al Qassimi, Al Rajhi, tra i favoriti, così come Valentina Casella e Giulia Maroni con la Pathfinder del Team Tenosport. Tra le moto, che registrano un calo di preferenze del Rally degli Emirati per un totale di 42 iscritti, in prima fila i Team del Gruppo KTM con Sam Sunderland, Secondo lo scorso anno alle spalle di Marc Coma, Toby Price, il vincitore della Dakar 2016, Pablo Quintanilla, Pierre-Alexandre Renet, Laia Sanz, Helder Rodrigues, Camelia Liparoti. Non c’è Honda, ma questo è materiale per una news a parte.

E la Dakar del Cile, è si o no? Ancora non è dato sapere. Siamo in pieno braccio di ferro. Tutti vorrebbero il ritorno del Cile, i Cileni e, soprattutto, gli Organizzatori di ASO, ma per il momento la situazione è ancora in una posizione di stallo. ASO vorrebbe 4 milioni di dollari, il Cile sarebbe disposto a pagarne la metà, facendo tornare il “canone” ai livelli del 2009 quando la storia sudamericana della Dakar ebbe inizio. La questione è delicata, e i Paesi sudamericani hanno acquistato potere contrattuale. Probabilmente, per come sono andate le cose lo scorso anno, ad ASO farebbe più comodo “cedere” per una volta che tenere duro, ma se facesse così sarebbe come sbragare e non aver più nessuna chance economica per un futuro del Rally nel “Cono Sud”. Tutta ancora da vedere, ma gli Organizzatori hanno promesso un esito entro la fine di Aprile. Aspettiamo.

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