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A ruota, da Parigi Pavillon Kleber a Parigi Champs Elisées, dalla presentazione della Dakar a quella del ritorno di Peugeot.
La notizia era nell’aria, ma faceva fatica a galleggiare nell’etere. A soffiare verso l’alto proprio i responsabili dell’Operazione dell’Anno, i dirigenti di Peugeot Sport. Avevamo sentito Bruno Famin, Direttore di Peugeot Sport, e anche Laurent Guyot, responsabile commerciale dell’Unità Racing della Casa francese, ed entrambi avevano tentato, logicamente ma infruttuosamente, di fuorviarci. Le loro prevedibili “bugie”, “ci stiamo pensando”, “è una possibilità”, “dobbiamo attendere che la Direzione ci autorizzi a… comunicare, pardon, a lavorare sul progetto”, sapevano già di stantio ancora prima di essere formulate.
Il Leone torna a ruggire
Poco male, quello che conta è la sostanza. “Il Leone torna a ruggire” è lo slogan del lancio del Progetto Peugeot Sport Dakar, non di meno scontato ma assai significativo, importante e clamoroso. Negli anni tra il 1987 e il 1990 la Casa del Leone ha, infatti, dominato la scena della grande Maratona africana inventata da Thierry Sabine, prima con la mitica 205 T16 Grand Raid, e quindi con la non meno leggendaria 405 T16 Grand Raid, le superlative vetture derivate dalle macchine stato dell’arte dell’epopea Gruppo B del WRC.
Il grande ritorno di Peugeot alla Dakar con Sainz e Despres
A guidare e a vincere con i piccoli, imbattibili mostri gialli erano stati Piloti del calibro di Ari Vatanen, vincitore nel 1987, 1989 e 1990, e Juha Kankkunen (1988). Poi Peugeot cedette il passo, Piloti e Vetture a Citroen, che continuò la saga fino al 1996.
Tre auto: Sainz, Despres e...
Venticinque anni dopo, appunto, il Leone torna a ruggire, e lo fa tornando alla Dakar con un progetto specifico, elaborato insieme a Total e Red Bull, che prevede, per la partecipazione all’edizione 2015, l’allestimento di un Team e di tre Auto.
La prima di queste sarà assegnata a Carlos Sainz, Madrid, 12 aprile 1962, il mito spagnolo che ha già vinto la maratona nel 2010, e che prima ancora è stato il vincitore della Coppa del Mondo FIA Rallye-Raids nel 2007 e Campione del Mondo WRC negli anni 1990 e 1992.
La notizia che desta maggiore sensazione, però, è quella dell’assegnazione della seconda Peugeot Grand Raid a Cyril Despres. Il fuoriclasse francese, nato a Fontainebleau il 24 gennaio 1974, chiude così la sua carriera motociclistica non meno epica, costellata di un record personale strepitoso. In moto, infatti, e tutti lo sanno, Despres ha vinto cinque volte la Dakar, nel 2005, 2007, 2010, 2012 e 2013, sempre con la KTM.
“Perché attendere un altro anno ancora per vedere in gara alla Dakar Sebastien Loeb, e perché non continuare a cullare il sogno legittimo di un Paolo Andreucci nella grande partita del Deserto?”
La terza macchina non è stata ancora assegnata ufficialmente, ma intanto siamo perfettamente autorizzati a ricordare, senza “ufficializzare” alcun nesso, quanto immaginato dalla fine della Dakar 2014. Di Stephane Peterhansel, che è il recordman della Dakar con 11 vittorie e il candidato “naturale” ad entrare nel cockpit della nuova Peugeot DKR, non si hanno, appunto, notizie ufficiali di nessun genere.
Quello che sappiamo è che l’Asso francese ha il contratto con Mini e con la formazione di Sven Quandt in scadenza a fine maggio. Forse sarà il caso di darsi appuntamento a quella data per “completare” la sensazionale notizia di oggi.
Anche Loeb e Andreucci alla Dakar?
Tre Macchine, e perché non quattro, o cinque? Perché attendere un altro anno ancora per vedere in gara alla Dakar Sebastien Loeb, e perché non continuare a cullare il sogno legittimo di un Paolo Andreucci nella grande partita del Deserto?
Le Macchine. La vettura che eredità il patrimonio di prestigio e di vittorie delle 205 e 405 T16 Grand Raid non è stata ancora resa nota, non ha fatto, come diciamo noi su queste pagine, il suo “ingresso in società”.
“La macchina della Dakar porterà il marchio già iconico della 2008, e la Peugeot 2008 DKR a due ruote motrici sarà svelata a fine aprile”
Verosimilmente il prototipo Peugeot Sport non sarà un’evoluzione della 208, che continua la sua avvincente Storia dando seguito all’evocativa operazione Pikes Peak, culminata con il record di Loeb nella leggendaria prova in salita del Colorado, con una nuova operazione “spot” della 208 T16 Pikes Peak, questa volta l’assalto del record del tracciato di Goodwood detenuto dal 1999 da un’auto di Formula 1.
La macchina della Dakar porterà il marchio già iconico della 2008, e la Peugeot 2008 DKR a due ruote motrici sarà svelata a fine aprile, al Salone dell’Automobile di Pechino.
La nostra intervista a Cyril Despres: «Per me comincia una nuova vita»
Come motociclista hai una carriera ricca di successi, tra cui cinque vittorie alla Dakar . Perché hai deciso di passare alle quattro ruote ?
«L'idea è nata in modo naturale. Quando si disputa una Dakar con una moto, ci si ritrova a passare una decina di ore da soli in sella e quindi si ha tempo per pensare. Durante l'ultima Dakar, è scattato qualcosa. Fortunatamente, Peugeot e Red Bull mi hanno offerto questa incredibile opportunità. Sono molto fiero . Non mi sono fatto tante domande. Per me è un sogno che si avvera e l'inizio di una nuova vita» .
“Sono consapevole che ho la grande opportunità di entrare nel mondo dell'auto dalla porta principale”
Come ti avvicini a questa nuova sfida ?
«Sono consapevole che ho la grande opportunità di entrare nel mondo dell'auto dalla porta principale, in un team competitivo e professionale come quello Peugeot. Non sono sicuro se avrei fatto questo salto con un'altra squadra . Ho ancora in mente le immagini delle Peugeot che vincevano la Dakar, quando ero un bambino ... Sono così ansioso di salire in macchina ora che è il mio turno!»
Altri motociclisti sono passati alle quattro ruote. Qual è la tua ambizione ?
«Il mio obiettivo è prima di tutto imparare ed aiutare. In una squadra come Peugeot e con un compagno di squadra come Carlos Sainz, io voglio solo migliorare. E' motivante . Voglio davvero imparare a gestire e guidare queste vetture e come lavorare con un co-pilota. Condividere così tanto tempo con un navigatore sarà un'esperienza diversa, perché sono abituato ad essere solo in gara da oltre quindici anni!»
Peugeot
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20151 Milano
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https://www.peugeot.it/
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