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Siamo alla seconda tappa della Dakar 2015 e non c’è più tempo per scherzare né per prendere confidenza con mezzi e percorso. Dopo la tappa di ieri, quasi “un gioco da ragazzi”, un riscaldamento, per i piloti che prendono parte al rally più duro del mondo, oggi si entra nel vivo della corsa, con un percorso piuttosto duro che parte da Villas Carlos Paz per arrivare a San Juan. Dalla speciale di ieri, così breve (“solo” 175 km!), lineare e veloce, oggi si entra nel vivo, con una prova cronometrata di ben 518 km.
Si inizia a fare sul serio
Una distanza di gara enorme, se pensiamo che il percorso complessivo di oggi, compresi i trasferimenti, è di 625 km. In pratica piloti e mezzi sono in corsa per quasi tutto il giorno, a ritmi inimmaginabili. Rispetto alla Dakar africana infatti è vero che le prove in Sud America si sono ridotte nella distanza, ma è altrettanto vero che oggi si corre per tutto il tempo “a manetta”, con acceleratore flat-out, come se fosse la prova di una tappa del WRC di pochi km. E del resto i distacchi parlano chiaro. Se un tempo all’arrivo i piloti erano distanziati di ore oggi nelle posizioni di testa si parla di minuti, a volte addirittura secondi! Risultati incredibili su distanze così importanti.
Ma torniamo alla prova di oggi. Le moto partono come sempre per prime, all’alba, quando il sole argentino deve ancora sorgere. Seguono i quad, poi, ad orari “più umani” auto e camion. Piloti e mezzi devono affrontare 26 km di trasferimento, utili per scaldare gomme e motore e preziosissimi per i “big” rimasti indietro (leggi Alessandro Botturi) che possono lanciarsi in una serie di sorpassi furiosi per riprendere il gruppo di testa. Si arriva così all’inizio della speciale, che si svolge sui monti che circondano Villa Carlos Paz.
I primi dislivelli vengono affrontati su terreni duri e quindi veloci, poi i protagonisti scendono le pendici delle alture fino a raggiungere gli incantevoli paesaggi della pampa argentina. Qui la grande incognita diventa la polvere, che oltre a limitare tantissimo la visibilità mette a dura prova “il respiro” dei motori. Tanto per non farsi mancare niente la prova cronometrata si chiude con 50 km di deserto, un piccolo assaggio in vista dei prossimi giorni, quando la sabbia diventerà l’assoluta protagonista. A questo punto mancano solo 81 km per arrivare al bivacco di San Juan. Un luogo chiave perché si trova alle pendici delle Ande, la micidiale catena montuosa che offrirà il nuovo scenario di gara a partire dalla prossima tappa.
Moto: Barreda imprendibile
Sam Sunderland, dopo la vittoria di ieri, si ritrova a partire per primo, una posizione che riesce a mantenere fino al primo check-point. Non sa che di lì a poco la sua gara prenderà una piega completamente diversa. Nel frattempo infatti Marc Coma recupera rapidamente il tempo perso su Paulo Goncalves nella prima parte della speciale, dove è facile commettere errori. Poco dopo però è l’agguerrito Joan Barreda, a cavallo della sua Honda, a prendere in mano le redini della situazione.
Lo spagnolo recupera rapidamente terreno e dopo soli 180 km di prova speciale si porta al comando della corsa, scavalcando il super campione Marc Coma su KTM. Sunderland scivola in terza posizione, mentre Barreda inizia ad aprire il gas a manetta macinando secondi di vantaggio sui suoi inseguitori, che presto diventano minuti. Per due terzi della speciale la situazione sembra congelata, con il terzetto di testa (Barreda, Coma, Sunderland) che detta legge e l’australiano Toby Price che stupisce tutti – è alla sua prima Dakar! - guadagnandosi la quarta posizione.
Sunderland si perde, Coma molla il gas
E poi, puntuale come un orologio, ecco il colpo di scena. I piloti giungono nella parte finale della prova, quella più insidiosa, dove la polvere avvolge ogni cosa rendendo invisibile il tracciato, soprattutto agli inseguitori più serrati. È un attimo. La gara di Sunderland, dopo l’ottima prova di ieri, si trasforma in un calvario. Il giovane britannico si perde letteralmente, accecato dalla nube di polvere e si distanzia dal percorso di gara di ben 10 km perdendo la terza posizione che aveva sin qui difeso col coltello tra i denti. Con questo grave errore svanisce in pratica il sogno di vittoria che il britannico della KTM aveva solo assaporato con la vittoria di ieri.
“È un attimo. La gara di Sunderland, dopo l’ottima prova di ieri, si trasforma in un calvario”
Nel finale poi vanno in scena i fuochi d’artificio. È vero, Barreda dopo una prova perfetta chiude in prima posizione, ma alle sue spalle, causa polverone, sembra di vedere andare in scena il gioco delle tre carte. Disperso Sunderland sembra aver strada libera il bravo Price ed invece la vera sorpresa si rivela Paulo Goncalves che, costante in sella alla Honda ufficiale, strappa il secondo posto. Marc Coma sembra destinato a doversi “accontentare” della terza posizione invece ecco il nuovo colpo di scena. Il super campione, dopo una prova che sembrava perfetta, è costretto a mollare il gas per una gomma danneggiata, che rischia di non portarlo fino al traguardo. Coma rallenta fino a 60 km/h e vede sfilare davanti a lui i suoi avversari mentre perde ben 12 minuti, arrivando solo ottavo al traguardo!
Ruben Faria: la vera sopresa di oggi!
Sorprende però soprattutto la performance di Ruben Faria (KTM) che, nonostante forti dolori alla spalla, dovuti ad una clavicola rotta lo scorso novembre, viaggia per tutta la tappa intorno alla quarta - quinta posizione, a pochi secondi di distacco dalla testa della corsa e chiude con un magnifico terzo posto, reso possibile dalla sua tenacia ma anche dalle difficoltà di Coma. Dopo di lui troviamo altre due KTM, quella di Jordi Viladoms e poi del bravo Price. Stesso discorso per la mitica Laia Sanz, il volto femminile del Team Honda HRC ufficiale, che anche oggi ha messo in difficoltà molti dei suoi colleghi al maschile. Laia, dopo il 16° posto di ieri, oggi ha viaggiato sempre intorno alla 18° posizione, chiudendo ancora una volta in sedicesima posizione.
Mentre KTM e Honda combattono per le prime posizioni appare decisamente più complessa la situazione dello squadrone Yamaha. Olivier Pain ha viaggiato per tutta la tappa oltre la ventesima posizione, chiudendo diciannovesimo. Migliore invece la situazione del compagno di squadra, il nostro Alessandro Botturi, che ha combattuto veramente con grande tenacia per tutta la tappa, oscillando sempre tra la 18a e la 22a posizione. Il Gigante di Lumezzane arriva al traguardo 18°.
Per comprendere quanto sia stata massacrante questa speciale, la più lunga dell’intera Dakar, basterà dire che viste le difficoltà gli organizzatori, sul finale, hanno deciso di accorciare la tappa per i motociclisti che occupavano la seconda metà della classifica, ormai stremati da una prova interminabile.
Auto: ancora il Principe, ma le Toyota fanno paura
Orlando Terranova si ritrova a partire per primo ma il suo momento di gloria è destinato a durare poco. Il Principe del Qatar Nasser Al-Attiyah infatti, furioso per la penalità inflittagli ieri, stritola il pedale del gas e inizia a recuperare con una forza incredibile dalla settima piazza. A 200 km dal via conquista la testa della corsa, scavalcando il compagno di team Terranova che rimane secondo.
L’euforia dell’eccentrico Robby Gordon (Hummer) si sgonfia invece come un soufflé. Partito secondo deve fare subito i conti con l’ennesima giornata storta. L’americano infatti è costretto a fermarsi per oltre 50 minuti nel tentativo di risolvere un problema connesso ad un surriscaldamento dell’impianto frenante. Per fortuna riesce a ripartire, ma il ritardo è tale da aver compromesso pesantemente la sua intera corsa.
Al termine della gara arriva la conferma. Il vincitore è ancora una volta il Principe del Qatar Nasser Al-Attiyah che si porta a casa una vittoria che pesa come un macigno, con ben 8 minuti di vantaggio, dopo una tappa perfetta dominata dall’inizio alla fine. Alle sue spalle però non troviamo delle Mini. Nella seconda parte della speciale infatti sono le temibili Toyota Hilux a benzina a prendere il sopravvento, con De Villiers che alla fine è secondo e l’olandese Ten Brinke terzo, a dieci minuti dalla testa della corsa. Per trovare altre Mini dobbiamo quindi aspettare la quarta posizione di Holowczyc, inseguito dal compagno di squadra Vasilyevm, mentre lo sfortunatissimo Terranova, dopo essere partito alla grande sprofonda in deciama posizione. Un risultato deludente, causato da un'uscita di strada che gli è costata 20 minuti di ritardo, quando ormai mancavano pochi km all'arrivo.
“Nella seconda parte della speciale infatti sono le temibili Toyota Hilux a benzina a prendere il sopravvento”
Ennesima giornata nera poi per Nani Roma, che ha vissuto una tappa ancora in agonia, con una Mini singhiozzante tanto da arrivare al secondo check point solo 42°. Diventa sempre più offuscato l’orizzonte di questa Dakar per il campione in carica spagnolo.
Peugeot: Sainz tiene alto il morale
Il team Peugeot tutto sommato tira un sospiro di sollievo anche oggi, soprattutto considerata la difficoltà della prova. Il merito è del Matador, quel Carlos Sainz che non ha mai mollato e poi è riuscito a sfruttare al meglio la sua 2008 DKR sulla sabbia, nella parte finale del percorso, recuperando posizioni fino a conquistare un onesto settimo posto, a 20 minuti dal leader della prova.
Molto più in difficoltà invece il compagno di squadra, l’11 volte vincitore della Dakar Stephane Peterhansel, che dopo la prova discreta di ieri oggi non è riuscito ad emergere dalle retrovie, finendo la corsa con più di un’ora di ritardo dalla vetta.
Quad: la riscossa supersonica
Nel mondo dei quad è invece il giorno del riscatto. Guidato fino al terzo check point dal campione Ignacio Casale e da Sergio Lafuente, Rafal Sonik ha tirato fuori una grinta sensazionale nell’ultima parte della speciale, riuscendo a superare l’eterno rivale e vincendo la prova con oltre 3 minuti e mezzo di vantaggio.
Dakar 2015, II Tappa. Classifica Moto
1 002 - JOAN BARREDA BORT(ESP) HONDA CRF450RALLY 5h46m06s +00:00:00
2 007 - PAULO GONCALVES(PRT) HONDA CRF450RALLY 5h52m19s +00:06:13
3 011 - RUBEN FARIA(PRT) KTM 450 RALLY REPLICA 5h55m22s +00:09:16
4 004 - JORDI VILADOMS(ESP) KTM 450 RALLY REPLICA 5h55m26s +00:09:20
5 026 - TOBY PRICE(AUS) KTM 450 RALLY REPLICA 5h55m48s +00:09:42 --:--:--
6 027 - MATTHIAS WALKNER(AUT) KTM 450 RALLY REPLICA 5h57m31s +00:11:25
7 005 - HELDER RODRIGUES(PRT) HONDA CRF450RALLY 5h57m41s +00:11:35
8 001 - MARC COMA(ESP) KTM 450 RALLY REPLICA 5h58m38s +00:12:32
9 012 - JEREMIAS ISRAEL ESQUERRE(CHL) HONDA CRF450RALLY 6h01m55s +00:15:49
10 010 - JUAN PEDRERO GARCIA(ESP) YAMAHA 450 WR RALLY JVO 6h02m51s +00:16:45
Dakar 2015, II Tappa. Classifica generale Moto
1 002 - JOAN BARREDA BORT(ESP) HONDA CRF450RALLY 7h06m44s +00:00:00
2 007 - PAULO GONCALVES(PRT) HONDA CRF450RALLY 7h11m21s +00:04:37
3 011 - RUBEN FARIA(PRT) KTM 450 RALLY REPLICA 7h17m21s +00:10:37
4 004 - JORDI VILADOMS(ESP) KTM 450 RALLY REPLICA 7h18m08s +00:11:24
5 026 - TOBY PRICE(AUS) KTM 450 RALLY REPLICA 7h18m16s +00:11:32
6 001 - MARC COMA(ESP) KTM 450 RALLY REPLICA 7h18m47s +00:12:03
7 027 - MATTHIAS WALKNER(AUT) KTM 450 RALLY REPLICA 7h19m10s +00:12:26
8 005 - HELDER RODRIGUES(PRT) HONDA CRF450RALLY 7h20m10s +00:13:26
9 012 - JEREMIAS ISRAEL ESQUERRE(CHL) HONDA CRF450RALLY 7h23m08s +00:16:24
10 010 - JUAN PEDRERO GARCIA(ESP) YAMAHA 450 WR RALLY JVO 7h26m18s +00:19:34
Dakar 2015, II Tappa. Classifica Auto
1 301 - NASSER AL-ATTIYAH(QAT) MINI ALL4 RACING 5h04m50s +00:00:00
2 303 - GINIEL DE VILLIERS(ZAF) TOYOTA PICK UP HILUX 5h13m20s +00:08:30
3 315 - BERNHARD TEN BRINKE(NLD) TOYOTA PICK UP HILUX 5h14m54s +00:10:04
4 307 - KRZYSZTOF HOLOWCZYC(POL) MINI ALL4 RACING 5h16m02s +00:11:12
5 310 - VLADIMIR VASILYEV(RUS) MINI ALL4 RACING 5h20m59s +00:16:09
6 325 - YAZEED ALRAJHI(SAU) TOYOTA HILUX 5h22m47s +00:17:57
7 314 - ERIK VAN LOON(NLD) MINI ALL4 RACING 5h24m34s +00:19:44
8 304 - CARLOS SAINZ(ESP) PEUGEOT BUGGY 2008 DKR 5h25m16s +00:20:26
9 306 - CARLOS SOUSA(PRT) MITSUBISHI ASX 5h25m50s +00:21:00
10 305 ORLANDO TERRANOVA(ARG) MINI ALL4 RACING 5h28m51s +00:24:01
Dakar 2015, II Tappa. Classifica generale Auto
1 301 - NASSER AL-ATTIYAH(QAT) MINI ALL4 RACING 6h19m40s +00:00:00 +00:02:00
2 303 - GINIEL DE VILLIERS(ZAF) TOYOTA PICK UP HILUX 6h27m22s +00:07:42
3 315 - BERNHARD TEN BRINKE(NLD) TOYOTA PICK UP HILUX 6h29m22s +00:09:42
4 307 - KRZYSZTOF HOLOWCZYC(POL) MINI ALL4 RACING 6h30m08s +00:10:28
5 310 - VLADIMIR VASILYEV(RUS) MINI ALL4 RACING 6h37m03s +00:17:23
6 314 - ERIK VAN LOON(NLD) MINI ALL4 RACING 6h39m44s +00:20:04
7 325 - YAZEED ALRAJHI(SAU) TOYOTA HILUX 6h41m14s +00:21:34
8 306 - CARLOS SOUSA(PRT) MITSUBISHI ASX 6h41m44s +00:22:04
9 305 - ORLANDO TERRANOVA(ARG) MINI ALL4 RACING 6h42m03s +00:22:23
10 304 - CARLOS SAINZ(ESP) PEUGEOT BUGGY 2008 DKR 6h46m30s +00:26:50