Dakar 2015. Alessandro Botturi. «Buon Natale! E al buon anno vorrei pensarci io!»

Dakar 2015. Alessandro Botturi. «Buon Natale! E al buon anno vorrei pensarci io!»
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Tutto davvero pronto. Gli ultimi giorni dell’anno permettono a Alessandro Botturi di “rientrare nei ranghi” della sua famiglia e di godersi le festività in santa pace. Da lui gli auguri per i nostri lettori | <i>P. Batini</i>
25 dicembre 2014

Tutto è pronto. C’è chi aspetta con ansia Natale e Capodanno, e chi con ansia ancora maggiore aspetta la Dakar.  E la Dakar è lì che aspetta. Da questa parte dell’Oceano, tuttavia, c’è qualcuno che ha preparato molto bene tutto quello che serve, soprattutto se stesso. Alessandro Botturi. Sentirsi tranquillo alla vigilia del grande Rally è difficile, capita di rado perchè la Dakar non concede tregue né pause, ma quando succede significa che tutto il lavoro di un anno è andato a buon fine, e soprattutto nel rispetto delle scadenze, inderogabili.

 

Dunque Alessandro, come siamo messi?
«Bene, posso dire che siamo messi proprio bene. Ho appena ritirato l’abbigliamento di Brema…»

 

Brema?
«Sì. È l’ultima “operazione Dakar” che ho fatto prima di concludere l’anno. Per la verità con Gianni eravamo d’accordo già da un po’ di tempo, ma abbiamo preferito aspettare a comunicarlo. Anzi, lo facciamo giusto adesso. Vestirò Brema per la prossima stagione, e sono molto contento perché hanno un’esperienza e un gusto… giusti. L’abbigliamento è bello, bellissimo, vedrete».

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L'arma di Botturi per la Dakar 2015 è la Yamaha ufficiale

 

Torniamo a noi…
«Sì. Adesso è tutto perfettamente a posto. La mia nuova Yamaha è già arrivata a Buenos Aires, qui a casa è ancora un caos. C’è roba dappertutto, ma è tutto altrettanto sotto controllo. Stivali, casco, occhiali, lenti, camel back, tutti gli accessori che dovrò portarmi addosso. Passo in rassegna tutto quanto, provo, “collaudo” da fermo e, pian piano, ripongo nelle valige».

 

Gli ultimi giorni come li passi? In moto?
«No, niente moto. Ormai, dopo gli ultimi test che ho fatto in Marocco, è un mese che non salgo in moto. Sono tornato il 23 di novembre, ed eccomi qui, quasi non mi accorgo che non salgo in sella da un mese. Ho continuato ad allenarmi curando, però, solo la preparazione fisica. Bicicletta, palestra, corsa. Credo di aver fatto le cose giuste. Questi giorni, adesso, li passo nella massima tranquillità, con la famiglia. Natale da una zia, e poi molto tempo a casa, fino al giorno della partenza per l’Argentina, fissato per il 28. Sono tranquillo davvero, quasi, mi pare, troppo. Continuo a fare delle grandi camminate, anche per sfogare i residui di tensione che inevitabilmente ho accumulato in tutti questi mesi di preparazione».

Mi sento sin troppo tranquillo, la cosa quasi mi insospettisce

 

Hai tempo per rifinire la tua strategia di gara? Come pensi di impostarla?
«Sì, ci penso, ma senza ansia. So che non devo strafare, soprattutto i primi giorni per non andare “fuori giri”. So altrettanto che devo stare con il gruppo lì davanti. Magari non troppo avanti ma sicuramente in contatto. Diciamo a ridosso dei primi cinque, per iniziare. Questo per i primi giorni. È importante partire bene, soprattutto con la testa giusta. Poi vedremo più avanti, man mano che la corsa va avanti e in funzione di come… “funziona”».

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"Il Gigante di Lumezzane" durante gli ultimi allenamenti prima del grande appuntamento con la Dakar 2015

 

Ti senti con i compagni di Squadra?
«Sì, li sento. Ho parlato appena ora con Michael Metge, poco prima con Olivier Pain. Ho sentito il Direttore di Yamaha France, che mi ha chiamato per farmi gli auguri, per raccomandarmi di passare il Natale in famiglia e di stare tranquillo. È bello. Ho la sensazione di appartenere a un Team molto famigliare, unito, sereno. C’è ovviamente molto interesse per il risultato, ma c’è anche e soprattutto rispetto, molta attenzione, vogliono assicurarsi che io abbia tutte le cose giuste, che sia tranquillo, che non abbia addosso troppe pressioni».

 

Hai sentito anche il “Numero 1”, Marc Coma?

«Non negli ultimi giorni, ma so che anche lui è super tranquillo, che si prepara attentamente in famiglia. Con lui ho chiacchierato sulle diverse strategie di gara. Si parlava di Barreda. Anche l’anno scorso è partito a “palla”, era molto forte. Marc era d’accordo, ma mi raccomandava di fare attenzione. La gara è lunga, 15 giorni sono tanti!»

Auguri, di fare gli Auguri ai nostri amici di Moto.it e di Automoto.it. lo faccio volentieri

 

E Barreda?
«Lui no. Forse è già a manetta da qualche parte».

 

Parti dunque il 28 dicembre?
«Sì, ma non resterò a Buenos Aires. Andiamo con tutta la Squadra alla sede di Yamaha Argentina, che è a 290 chilometri dalla Capitale. Abbiamo deciso così per stare un po’ fuori dalla bolgia nei giorni caldi prima della partenza e per curare tutti insieme le ultime cose. Fare il rodaggio alle Moto, sistemarle sulle nostre misure, manubrio, leve, comandi. Penso che staremo lì due o tre giorni, e che passeremo insieme il capodanno. L’anno nuovo arriveremo a Buenos Aires carichi al punto giusto, pronti a partire».

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Dopo l'edizione sfortunata dello scorso anno, il "Bottu" vuole lasciare il segno alla Dakar 2015

 

Ci darai una mano a raccontare la tua avventura?
«Certamente, ci mancherebbe. Facciamo così. Io arrivo alla fine della tappa, faccio una doccia veloce, MANGIO, e dopo sono a disposizione. Da quel momento in poi possiamo fare quello che vogliamo. Beh, lasciatemi, però, almeno il tempo di fare il road book e di prepararmi per la tappa successiva, ah ah ah!»

 

Insomma sei al 100%?
«Direi di sì. Ho tutto quello che mi serve per fare bene. Come ti dicevo, mi sento sin troppo tranquillo, la cosa quasi mi insospettisce. Evidentemente il lavoro che ho fatto è stato proficuo, e la preparazione, anche mentale, giusta. Mi sento a posto, mi sono allenato molto, ho vinto il Sardegna Rally Race, ho cercato di migliorare ancora con la navigazione, ho provato tutto quello che c’era da provare sulla moto».

 

Che resta dunque da fare?
«Resta da farci gli Auguri, di fare gli Auguri ai nostri amici di Moto.it e di Automoto.it. lo faccio volentieri. Vi auguro davvero di passare delle magnifiche Feste. Seguitemi durante la gara, vi assicuro che vi farò divertire. E per quanto riguarda gli Auguri di Buon Anno vorrei pensarci io. Vorrei che iniziasse davvero alla grande. Farò di tutto per mantenere personalmente la promessa di un quel Grande Augurio che adesso rivolgo a tutti voi».

 

Auguri che contraccambiamo e che “inoltriamo” a tutti i nostri amici!
 

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