Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Lo studio legale tedesco Tilp ha annunciato che 219 investitori istituzionali hanno fatto causa a Daimler chiedendo un risarcimento per un totale di 896 milioni di euro per aver nascosto e successivamente negato l’utilizzo poi accertato di software per la manipolazione di dati sulle emissioni dei motori Diesel, violando gli obblighi di informazione e trasparenza nei confronti del mercato a cui sono tenute le società quotate in Borsa.
La causa è stata presentata al tribunale regionale di Stoccarda per conto di banche, società di gestione del capitale, compagnie di assicurazione e riassicuratori nonché fondi pensione di Germania, altri stati membri dell'Unione Europea, Nord America, Asia e Australia.
I ricorrenti, in particolare, lamentano che l’azienda abbia prima nascosto e poi negato dal 2012 al 2015 l’utilizzo software per mascherare le emissioni dei motori Diesel, pratica scorretta poi accertata dalle autorità per il trasporto tedesca.
Nel settembre del 2015, Daimler reagì allo scandalo sulle emissioni nascoste di NOx che investì per prima Volkswagen sostenendo che nulla di simile fosse accaduto con i veicoli Daimler e negando categoricamente qualsiasi accusa di manipolazione in un comunicato stampa datato 25 settembre 2015.
All'epoca l’ad di Daimler Dieter Zetsche negò ulteriormente le manipolazioni in un'intervista rilasciata al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung. Quasi tre anni dopo, tuttavia, il Kraftfahrt-Bundesamt arrivò a una conclusione diversa e ordinò un primo richiamo, nel maggio del 2018, dei veicoli Daimler dotati di dispositivi illegali. Nel giugno di quell'anno, il ministro federale dei trasporti Andreas Scheuer ordinò il richiamo di 238.000 veicoli Daimler circolanti in Germania a causa dei dispositivi non autorizzati.
In Europa furono coinvolti in totale 774.000 veicoli Daimler e il Tribunale di Stoccarda condannò il costruttore ad una multa di 870 milioni di euro. In seguito all’inchiesta, le azioni Daimler sono crollate da un prezzo di oltre 90 euro al di sotto di 60 euro ed oggi quotano meno di 50 euro.
«Ciò significa che i ricorrenti hanno acquistato le azioni Daimler a un prezzo troppo elevato ed è nostra convinzione che Daimler sia responsabile nei loro confronti per il risarcimento dei danni», si legge nel comunicato dell'avvocato Andreas Tilp, lo stesso legale che ha guidato class action nei confronti di Volkswagen.
La Casa di Stoccarda ha dichiarato alla Reuters di non essere stata ancora informata formalmente della causa, aggiungendo di ritenerla infondata. «Ci difenderemo dalle accuse con tutti gli strumenti giuridici», ha dichiarato oggi un portavoce.