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È crisi dei chip e alcune case automobilistiche sono costrette a ridurre la produzione di auto. Come Subaru, per la quale le previsioni sulle vendite scendono di 43mila unità a 868mila veicoli, ma già nelle scorse settimane anche Toyota, Nissan, Honda e Mazda hanno avviato la riduzione a causa del blocco degli impianti dovuti al Covid. In soldoni, per Subaru la mancata disponibilità dei chips comporta una correzione delle stime sui profitti a 75 miliardi di yen (590 milioni di euro) dai precedenti 80 miliardi e del fatturato a quota 2.850 miliardi, 100 in meno rispetto alle stime iniziali. A livello globale il costruttore auto nipponico produrrà 823.00 veicoli, il 20% in meno rispetto all'anno precedente. Ma un’altra realtà ha problemi analoghi. General Motors, infatti, ridimensionerà la produzione negli stabilimenti di Stati Uniti, Canada, Messico e Corea del Sud, anticipando che la mancata accessibilità ai chips potrebbe durare fino al termine dell'anno.