Da dove nasce il nome di un'auto? Gli aneddoti più curiosi

Da dove nasce il nome di un'auto? Gli aneddoti più curiosi
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Da dove nasce il nome di un'auto? Un libro racconta degli aneddoti curiosi sull'origine della denominazione di alcune vetture iconiche
25 dicembre 2016

Da dove nasce il nome di un'auto? Dietro la denominazione scelta per una vettura molto spesso si nascondono degli aneddoti interessanti. A svelarne alcuni è il linguista Enzo Caffarelli, nel libro I nomi delle automobili. 

Un esempio? La Golf. Il nome dell'iconica vettura di Volkswagen arrivò da un'intuizione del progettista, Giorgetto Giugiaro, ispiratosi ad una delle manopole disegnate per la leva del cambio, la cui forma ricordava quella di una pallina da golf.

Spesso i nomi delle vetture sono semplicemente ispirati al cognome del proprietario dell'azienda - si pensi a Porsche e Pininfarina - oppure a delle caratteristiche dell'auto, come nel caso della Maserati Quattroporte. 

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Ha un'ispirazione letteraria e quasi romantica, invece, la denominazione dell'Alfa Romeo Giulietta, una delle prime vetture ad avere il nome di una donna. 

«In occasione di una cena - si legge nel libro - tra i dirigenti di Alfa Romeo c'era una sola donna, la Signora De Cousandier, moglie del poeta ingegnere Leonardo Sinisgalli, allora consulente per la pubblicità di Finmeccanica. Il gruppo fu avvicinato da un principe russo esule, che per guadagnarsi da vivere intratteneva i clienti improvvisando poesie e battute».

«E a quel tavolo pronunciò la frase: "Siete sette Romei e ora avete anche una Giulietta...". L'ispirazione sarebbe venuta immediatamente ai commensali, associando il concetto di "fidanzata di Milano" come avrebbe voluto essere la nuova vettura, e la lettura in chiave shakespeariana della seconda parte del marchio Alfa Romeo». 

Alcune vetture, poi, vantano delle sigle che sono a tutti gli effetti degli acronimi: MiTo, ad esempio, lo è di Milano e Torino, le due capitali italiane dell'auto, sedi di Alfa e Fiat. 

Celebre, poi, è la storia del simbolo della Ferrari, il cavallino rampante, che fu regalato dalla madre dell'aviatore Francesco Baracca ad Enzo Ferrari come portafortuna; il giallo dello sfondo, invece, rappresenta la città di Modena. 

Il cerchio della Volvo richiama l'antico simbolo chimico del ferro, utilizzato in Svezia per la produzione di auto. Il toro, invece, nasce dalla passione di Ferruccio Lamborghini per il mondo delle corride ma anche dal suo desiderio di rivalsa nei confronti di Ferrari. 

Foto apertura: Conceptcarz.com

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