Da Cologno Monzese a Caserta con l'auto elettrica: l'incomprensibile servizio di "Dritto e Rovescio"

Da Cologno Monzese a Caserta con l'auto elettrica: l'incomprensibile servizio di "Dritto e Rovescio"
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Nella puntata del 14 dicembre di Dritto e Rovescio, un servizio sull’evoluzione del mercato automobilistico è stato al centro di una vivace discussione. L’argomento, di per sé complesso e cruciale in un’epoca di transizione verso la mobilità sostenibile, è stato affrontato con un approccio che ha sollevato dubbi sull’accuratezza e sull’equilibrio dell’informazione offerta
19 dicembre 2024

Negli ultimi anni, il settore automotive è stato investito da trasformazioni epocali: dall’elettrificazione dei veicoli alle nuove normative europee sulle emissioni, fino al dibattito sui costi e benefici delle tecnologie emergenti. In un contesto così delicato, il ruolo dei media è cruciale per informare correttamente i cittadini, che spesso si trovano di fronte a cambiamenti significativi nelle loro abitudini di consumo.

Il servizio trasmesso da Dritto e Rovescio mirava a esplorare queste tematiche, ma il risultato è apparso più vicino a un’operazione di spettacolarizzazione che a un’analisi obiettiva e approfondita.

 

I principali problemi del servizio

  1. La scelta del veicolo: La Peugeot e-2008 è un'auto elettrica progettata su una piattaforma multi-energia. Questo significa che non è ottimizzata per l'efficienza o l'autonomia rispetto ad altri modelli pensati esclusivamente per la mobilità elettrica. Ad esempio, vetture come la Tesla Model 3 o la Hyundai Ioniq 5 offrono autonomie maggiori e ricariche più rapide (auto che, tra l'altro, hanno un prezzo simile a quella utilizzata nel programma, percorrendo anche molti più chilometri con una singola carica). 

  2. Utilizzo selettivo dei dati: Alcuni dati utilizzati nel servizio sono apparsi decontestualizzati per supportare una narrativa di “rivolta popolare” contro la transizione elettrica. Ad esempio, il costo delle ricariche domestiche è stato presentato come proibitivo senza considerare la variabilità delle tariffe e l’opzione di abbonamenti, che permettono di ricaricare l'auto ad un costo inferiore. Un altro aspetto mal gestito è stato l'utilizzo di app per avviare la ricarica, lamentando un processo macchinoso. Tuttavia, molte auto elettriche offrono oggi soluzioni plug & charge, dove basta collegare il cavo per avviare automaticamente la ricarica. Inoltre, anche l’affermazione che alcune colonnine fossero occupate non regge: app come Nextcharge o Plugshare mostrano in tempo reale la disponibilità degli stalli.

  3. Pianificazione del viaggio: un disastro evitabile. Uno degli errori più evidenti è stato uscire ripetutamente dall'autostrada per cercare colonnine di ricarica lenta (AC). Questo è incomprensibile, soprattutto considerando la disponibilità di stazioni Fast e Ultra Fast grazie alla rete Free To X, ormai ben sviluppata su gran parte delle autostrade italiane. Inoltre, pianificare le soste utilizzando app specifiche per auto elettriche, come ABRP (A Better Routeplanner), avrebbe ottimizzato tempi e percorsi.

  4. Tempi di viaggio e numero di ricariche: Il giornalista ha impiegato 15 ore e otto ricariche per coprire 767 km, con una sosta notturna vicino a Roma senza ricaricare l'auto durante la notte. Questo è emblematico di una cattiva gestione del viaggio. Una pianificazione adeguata, sfruttando la notte per una ricarica completa, avrebbe ridotto notevolmente i tempi complessivi. Inoltre, con vetture più performanti, una sola ricarica rapida sarebbe stata sufficiente per completare il viaggio senza soste prolungate.

 

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Le responsabilità dei media nell’informazione automobilistica

Il servizio di "Dritto e Rovescio" non ha raccontato falsità, ma ha presentato una narrazione distorta che non rispecchia la realtà dell’uso quotidiano di un’auto elettrica. Non si tratta solo di una questione tecnica, ma anche culturale: informarsi correttamente è essenziale per comprendere i vantaggi e i limiti delle nuove tecnologie. La mobilità elettrica non è priva di sfide, ma molte di queste sono gestibili con un approccio consapevole e preparato.

Infine, non dimentichiamoci che, al giorno d'oggi, le motorizzazioni disponibili sul mercato ricoprono qualsiasi tipo di esigenza. Per chi, ad esempio, deve percorrere tanti chilometri in un giorno (300,400,500 km ad esempio) e non è ancora propenso alle nuove tecnologie, sul mercato può trovare ancora auto con motorizzazione diesel o Bi-Fuel (GPL-Benzina). Tuttavia, coloro che percorrono così tanti chilometri al giorno, sono molto pochi rispetto a tutti gli automobilisti presenti sul territorio nazionale (in Italia si percorrono mediamente 6.680 km l’anno pro-capite, secondo una statistica dell'UNRAE del 2019) e, come potete ben capire, in questo contesto si inserisce sicuramente l'auto elettrica, tralasciando ovviamente fattori come il prezzo all'acquisto (nonostante stiano arrivando modelli molto più "abbordabili"), autonomia o ricarica. Insomma, tra i tempi stretti della televisione e l'incompetenza emersa nel servizio, questa tipologia di programmi televisivi ormai servono esclusivamente a far "smuovere la pancia", con il risultato di dare un'informazione sbagliata e, soprattutto, non mettere quella curiosità al pubblico che, successivamente, è più incline a cercare informazioni sull'argomento. 

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