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“Cupra è un marchio dal futuro roseo. Abbiamo un piano molto ambizioso. Vogliamo essere un brand 100% elettrico entro il 2030. In gamma ci saranno la Formentor, la Leon, la Terramar, un altro SUV sviluppato in collaborazione con Audi che arriverà nel 2024, la Tavascan. E poi la Urban Rebel, una citycar emozionante, che dimostra che un’auto del genere non deve essere necessariamente noiosa, ma può anche essere sexy e divertente da guidare”: il CEO di Seat e Cupra, Wayne Griffiths, descrive così il futuro del suo brand a margine del weekend di gara della Formula E a Città del Messico. E proprio dall’avvenire dell’automotive in Europa parte la nostra chiacchierata con lui.
Che cosa pensa delle nuove normative Euro 7?
Wayne Griffiths: “Penso che sarà una sfida per tutti i costruttori di auto in Europa, in particolare per quelli che producono vetture compatte. Stiamo cercando una soluzione per riuscire a rispettare i requisiti Euro 7 proponendo comunque auto endotermiche economiche. Quando le Euro 7 arriveranno sul mercato, le endotermiche rappresenteranno ancora il 70-80% del mercato in Europa, e la situazione non cambierà da un momento all’altro. L’elettrico sta crescendo, stiamo cercando di spingere al massimo verso l’elettrificazione, ma l’orizzonte temporale è il 2030, il 2035, quando i motori a combustione spariranno. Manca tempo, e serve un’offerta per i clienti di oggi. Dobbiamo ancora discutere sull’Euro 7, in modo tale che le persone possano permettersi una citycar. Diversi costruttori stanno collaborando a livello europeo nell’ACEA per raggiungere questo obiettivo”.
Come procede il progetto della vostra gigafactory in Spagna?
“I piani stanno procedendo. Abbiamo raggiunto un accordo con il governo spagnolo per avere il supporto necessario al progetto. La fabbrica di batterie è uno dei maggiori investimenti del piano di elettrificazione in Spagna e rappresenta una grande opportunità, visto che creeremo 3.000 nuovi posti di lavoro in Spagna. Il terreno è già stato acquistato, e i lavori inizieranno presto”.
All’interno del gruppo VW, siete sempre i primi a introdurre una nuova piattaforma…
“In Spagna, Seat è attiva da molto tempo nella produzione di vetture di segmento A0, e credo fosse naturale scegliere la Spagna come luogo per dare vita a piccole auto elettriche. Siamo responsabili dello sviluppo delle vetture compatte del gruppo – VW, Skoda, Seat e Cupra – in Spagna, a Martorell e Pamplona. L’investimento totale – compresa la fabbrica di batterie – insieme ai nostri partner è di 10 miliardi di euro. Molto importante per l’industria automotive spagnola”.
I prezzi di Tesla sono una sfida per voi, visto che attualmente sono a livello di quelli di un costruttore generalista…
“Tesla era uno dei marchi elettrici leader sin dall’inizio, e ne ha ovviamente beneficiato. Sono contento di vedere che Cupra a livello europeo ha una quota di mercato molto simile a quella di Tesla oggi, dopo solo quattro anni. Sarà una bella sfida, quella con Tesla”.
Perché avete scelto di competere in Formula E?
“Cupra ha il motorsport nel DNA, e vogliamo portare una ventata di novità in ogni cosa che facciamo. E anche nelle corse vogliamo sfidare la convenzione. Corriamo nell’ETCR, nell’Extreme E, una serie che mostra i problemi climatici del mondo in cui abbiamo recentemente colto i nostri primi podi. E ora insieme al nostro partner di lunga data ABT abbiamo deciso di entrare in FE. Crediamo che la Formula E sia il posto giusto per Cupra. Dal vivo si vede che il pubblico target è diverso dal solito nel motorsport, ci sono tante persone giovani, c’è musica, c’è un’atmosfera diversa. E della FE mi piace che sia in città, non nel bel mezzo del nulla. Credo che sia una categoria appetibile per la nuova generazione che stiamo cercando di conquistare come marchio”.
Quali sono i vostri obiettivi in Formula E?
“Questo primo anno per noi sostanzialmente rappresenta un accordo di sponsorship, perché abbiamo deciso tardi di entrare in FE. Ma quando scegliamo un impegno, ci dedichiamo seriamente. Vogliamo imparare”.
Audi e Mercedes hanno lasciato la FE. Non avete paura di fare lo stesso tra un paio d’anni, tre anni o si tratta di un impegno a lungo termine?
“Gli ultimi anni non sono stati semplici per la FE, ma vale per tutto il motorsport. Il potenziale però c’è. Sento l’energia delle persone a questo evento. Finché si tratta di corse entusiasmanti e divertenti, siamo a posto. Se il motorsport resta quello che è, nei circuiti lontani da tutto, con macchine che girano in tondo e spettatori sempre più vecchi, non andrà da nessuna parte. Il motorsport si deve reinventare. E Cupra vuole innovare. Non siamo in FE solo a breve termine”.