Cross-Country Rally 2018. Abu Dhabi: Quintanilla (Husqvarna) e Prokop (Ford) e molto altro!

Cross-Country Rally 2018. Abu Dhabi: Quintanilla (Husqvarna) e Prokop (Ford) e molto altro!
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Il cileno Campione del Mondo si conferma Pilota da battere, il ceko si affaccia come grande sorpresa tecnica sulla scena dei Gran Premi del Deserto. Sensazionale ritorno di Alphand, debutto di Amos con una Mini, e altro ancora
30 marzo 2018

Abu Dhabi (UAE), 29 Marzo 2018. Non moltissimi al via, ormai il Campionato del Mondo Cross-Country Rally (Moto) così come la Coppa del Mondo (Auto) è di anno in anno un circolo sempre più ristretto, un “club”. Solo Piloti, Equipaggi, Team e Marche davvero interessati alla posta in gioco possono affrontare una stagione in giro per i Deserti del Pianeta che è sempre più impegnativa e onerosa. Diciamo che le Prove del Mondiale, e della Coppa, sono un torneo di Rally interessanti e tecnicamente di alto livello, tasselli di un puzzle che si compone all’inizio di ogni anno successivo nell’immancabile affollamento della Dakar (anche se quest’anno non ci sono record stratosferici da registrare).

L’Abu Dhabi Desert Challenge, continuità storica del Dubai Desert Challenge nato nel 1991, non fa eccezione, ma ha comunque il pregio di fare gli onori di casa alla prima stagionale del Mondiale Rally-Raid delle Moto, e di proporsi sempre in una forma “fresca” ed interessante. Lo è per le caratteristiche della Gara, tutta tra le sabbie e oltre le dune degli Emirati Arabi Uniti, per l’avvincente tensione agonistica e, in particolare quest’anno, per le novità e le nuove proposte che si concretizzano nei cinque giorni, e 1.000 chilometro cronometrati, dell’Evento che giunge alla sua 28ma edizione (le Moto sono comparse nel 1995 con la vittoria di Heinz Kinigadner).

Pablo Quintanilla, Bi-Campione del Mondo in carica, si è confermato vincendo per la prima volta il Rally degli Emirati e battendo, nell’ordine, Sam Sunderland e Kevin Benavides. Il cileno, ufficiale Husqvarna, ha vinto la seconda e la quarta tappa andando in testa al Rally in entrambe le occasioni, ma solo dopo il secondo successo parziale è rimasto al comando fino alla fine. L’avversario più ostico di Quintanilla è stato senz’altro Sam Sunderland, “cugino” di Marca KTM e vincitore della scorsa edizione, che ha vinto la terza tappa rilevando per un giorno la leadership della Corsa, e che ha concluso a meno di sei minuti dal vincitore dopo quasi 1.000 chilometro di Speciali. Sunderland era al primo impegno agonistico a due mesi dall’incidente che lo aveva costretto al ritiro dalla Dakar.

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Assente Barreda, recentemente operato al polso, Kevin Benavides, migliore dei Piloti Honda del Team Monster Energy, colleziona due secondi posti parziali ed è terzo nella gara che segna il ritorno in Squadra di Paulo Gonçalves, quinto a 18 minuti da Quintanilla, e l’ingresso ufficiale del giovane cileno José Ignacio Cornejo, ottavo assoluto. Della partita anche i vincitori delle Dakar 2016 e 2018, Toby Price, una vittoria di tappa e settimo assoluto, e Mathias Walkner, vincitore dell’ultima Speciale con partenza in linea, e quarto assoluto a un minuto dal podio.

Interessante, è dir poco, la Gara delle Auto, conclusa con il successo dell’Equipaggio della Repubblica Ceca Martin Prokop-David Pabiska, in gara con il prototipo Ford e anch’esso al primo successo di prestigio e nel Rally. Al secondo posto la Mini ufficiale John Cooper Works di Przygonski-Colsoul, e al terzo ancora una Mini, quella di Vasilyev-Zhiltsov, già due volte vincitori dell’Abu Dhabi Desert Challenge. Sfortunato il Campione uscente Al Qassimi, ritirato nel corso dell’ultima Tappa dopo aver vinto il prologo con la Peugeot.

Ma ad attirare la grande attenzione sul Rally degli Emirati è stata la composizione del cartellone, caratterizzata da alcuni “ritorni” di grande richiamo. Come si poteva immaginare, infatti, Cyril Despres non ha abbandonato il campo dopo il ritiro ufficiale dell’imbattuto Squadrone Peugeot, e infatti si è presentato al via con il Buggy 2WD. Il cinque volte vincitore della Dakar e del Rally degli Emirati ha concluso al quarto posto assoluto, vincendo anche la Tappa finale del Rally.

Prokop è stato bravissimo a gestire la sua performance, producendo cioè la Gara più equilibrata e accorta e trasformando l’esperienza che cresce in un risultato che lo proietta ora tra le “star” della disciplina

Certamente, la grande sensazione è il ritorno al volante di Luc Alphand, ex fuoriclasse dello sci e vincitore della Dakar 2006, piena era d’oro dell’epopea Mitsubishi. E a dire il vero “Lucho” è stato anche uno dei protagonisti assoluti del Rally. Alphand, in corsa con il Buggy ufficiale Mini John Cooper Works ha, infatti, vinto due delle cinque tappe disputate e, in vantaggio nel duello con Prokop per il successo finale, ha dovuto poi cedere per una problema al cambio. Senza il ritardo accumulato, probabilmente il ritorno del multi-fuoriclasse francese avrebbe potuto essere ancora più sensazionale. Come nel caso della Gara delle Moto, tuttavia, Prokop è stato bravissimo a gestire la sua performance, producendo cioè la Gara più equilibrata e accorta e trasformando l’esperienza che cresce in un risultato che lo proietta ora tra le “star” della disciplina.

Per un Pilota che sale sul Buggy2WD, Despres, uno che scende per salire sulla Mini ufficiale, Eugenio Amos, per un inizio tuttavia difficile e costellato di problemi. Più lineare, per rimanere nel tema del “rivoluzionario” elenco dei partenti della Gara delle Auto, la partecipazione di Christopher Rosemberg e Nicola Bleicher, ottavi assoluti. La particolarità è che Rosenberg è stato il primo manager dell’”era moderna” delle grandi Squadre KTM.

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