Croma: bye bye UK!

Non è bastato il volto da affascinante gentleman inglese di Jeremy Irons - paradossalmente britannico! - per conquistare il mercato d'oltre Manica: così la fiat ha deciso di porre fine anzi tempo all'esportazione in Inghilterra della Croma. I numeri, del resto, sono impietosi: solo 827 esemplari venduti nel 2006. Troppo pochi per giustificare i costi della conversione per la guida a destra. In fiat comunque possono consolarsi: con 65 mila unità vendute in tutta Europa nel 2006 possono comunque ritenersi soddisfatti dei numeri della loro station wagon.

L'episodio, però, richiama l'attenzione - in un momento di generale euforia per la crescita del gruppo italiano - sulla sua debolezza, ancora grande, sui mercati esteri. Qui infatti la situazione è in crescita, ma i numeri assoluti restano ancora al di sotto delle potenzialità di un gruppo automobilistico presente con ben tre marchi. Tanto per fare un esempio, se è vero che nell'ultimo periodo Alfa Romeo in Germania ha registrato una crescita del 30%, è anche vero che il Biscione in terra tedesca vende meno esemplari dell'esclusiva Porsche...

Analizzando poi l'ampiezza della gamma offerta, sia in termini di motorizzazioni che di modelli, si notano subito ulteriori elementi di preoccupazione per fiat che si trova a competere con costruttori meglio radicati nei mercati esteri e in grado di attirare la clientela con un maggior numero di proposte.-
Il problema, fondamentalmente, è sempre lo stesso: mancano i modelli di nicchia e quelli premium, guarda caso quelli più redditizi e in grado di finanziare, con i buoni margini che possono garantire, investimenti significativi per crescere anche nel mercato di massa.

Insomma, ben vengano il nuovo corso e questa rinnovata atmosfera di ottimismo che circonda i vertici di Torino, ma l'impressione è che ci sia ancora tanto fare per garantirsi un futuro sicuro nei mercati internazionali.