Cristiano Ronaldo alla Juve? A Melfi operai in sciopero

Cristiano Ronaldo alla Juve? A Melfi operai in sciopero
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L'USB FCA di Melfi: «E' normale che una sola persona guadagni milioni e migliaia di famiglie non arrivino alla metà del mese?»
11 luglio 2018

L'acquisto di Cristiano Ronaldo da parte della Juventus manda in visibilio i tifosi, ma non gli operai dello stabilimento FCA di Melfi, già in allarme per i 1.640 contratti di solidarietà che scatteranno dal 23 luglio per la mancanza nei prossimi sette mesi di un modello in sostituzione della Grande Punto

L'arrivo del fuoriclasse portoghese in bianconero ha scatenato l'ira dell’Unione Sindacale di Base dello stabilimento lucano, che ha proclamato uno sciopero dalle ore 22.00 di domenica 15 Luglio fino alle ore 06.00 di martedì 17 Luglio 2018.

La protesta è motivata da una missiva che la rappresentanza sindacale ha inviato alla proprietà: 

«È inaccettabile che mentre ai lavoratori di Fca e Cnhi l’azienda continui a chiedere da anni enormi sacrifici a livello economico la stessa decida di spendere centinaia di milioni di euro per l’acquisto di un calciatore.

Ci viene detto che il momento è difficile, che bisogna ricorrere agli ammortizzatori sociali in attesa del lancio di nuovi modelli che non arrivano mai.

E mentre gli operai e le loro famiglie stringono sempre più la cinghia la proprietà decide di investire su un'unica risorsa umana tantissimi soldi!

È giusto tutto questo?, è normale che una sola persona guadagni milioni e migliaia di famiglie non arrivino alla metà del mese?

Siamo tutti dipendenti dello stesso padrone ma mai come in questo momento di enorme difficoltà sociale questa disparità di trattamento non può e non deve essere accettata.

Gli operai Fiat hanno fatto la fortuna della proprietà per almeno tre generazioni, arricchiscono chiunque si muova intorno a questa società, e in cambio hanno ricevuto sempre e soltanto una vita di miseria.

La proprietà dovrebbe investire in modelli auto che garantiscano il futuro di migliaia di persone piuttosto che arricchirne una soltanto, questo dovrebbe essere il fine di chi mette al primo posto gli interessi dei propri dipendenti, se ciò non avviene è perché si preferisce il mondo del gioco, del divertimento a tutto il resto». 

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