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Sono state molte le persone, varie centinaia secondo alcune stime, mille secondo altre, a manifestare in corteo contro la chiusura dello stabilimento Speedline.
Il rischio è quello comune a molti, in Italia: la delocalizzazione che porta all’estero quanto ora viene fatto in Veneto, a Santa Maria di Sala. Si parla di cerchi in lega per auto, di quelli più raffinati e sportivi, ma anche quelli per mezzi commerciali. I manifestanti, appoggiati da sindacati ma anche referenti aziendali e politici (come il sindaco di Venezia) sono arrivati davanti ai cancelli dell'azienda sotto le note di canzoni come “Il ragazzo della via Gluck”.
L’ipotesi è che entro un anno, se non si compiono azioni forti contro Ronal Group, potrebbe chiudere l’attività veneta in favore di quelle di Germania e Polonia. In ballo ci sono circa 600 posti di lavoro che toccano cittadini italiani di tre diverse province. Il gruppo svizzero, tra le altre forniture, vanta quella per Tesla con i propri nuovi cerchi “carbon neutral”.