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Il gigante del 4x4 fermato da un microchip: la carenza di componenti elettroniche sta ritardando le consegne del Bronco, il fuoristrada Ford già in cima ai desideri degli americani, frustrati nella loro attesa dai capricci della distribuzione globale di accessori.
E così migliaia di Bronco, usciti dalle linee di montaggio, sono allineati sull'immenso piazzale in Michigan, coperti da una spessa coltre di neve a causa di un inverno particolarmente rigido.
Tutta colpa della mancanza di chip: come già accaduto un anno fa con il pick-up F-150, fermo in migliaia di pezzi in attesa di un frammento di silicio capace di dargli vita, ora tocca al Bronco.
Ma la situazione sta creando non pochi problemi a Ford, sotto accusa per la mancanza di trasparenza nelle comunicazioni con i clienti che hanno un contratto in mano, ma non ancora le chiavi del veicolo, e anche per le scelte discutibili sulla modalità di distribuzione delle (poche) unità pronte alla consegna.
Infatti, concessionari e titolari di prenotazioni pensavano che si sarebbe seguito l'ordine di arrivo: invece Ford ha deciso in altro modo, stabilendo che il 50% della produzione sia riservato ai titolari di prenotazione, il 25% diviso tra tutti i concessionari e il restante 25% privilegiando quelli storici e con maggior numero di clienti, favorendo quindi i rivenditori dei mercati più grandi.
E così alcuni acquirenti che hanno prenotato Bronco nel 2020 ma non l'hanno ancora in garage, leggono di persone che l'hanno ordinato di recente e già ricevuto o di altri che addirittura trovano un Bronco in pronta consegna dal concessionario sotto casa.
Ed ovviamente non sono per nulla contenti.