Covid-19: in Europa “zone rosso scuro“?

Covid-19: in Europa “zone rosso scuro“?
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L’idea è di isolare regioni dove il virus è più attivo, limitando al massimo i contatti con il resto dei territori
26 gennaio 2021

La gamma cromatica di stati e regioni potrebbe presto aumentare: non solo con l’istituzione delle “zone bianche“, territori quasi immuni dal virus, ma anche con la creazione di quelle “rosso scuro“, nelle quali il pericolo sarebbe ai massimi livelli.

Territori quindi da isolare rispetto agli altri, limitando al massimo gli spostamenti potenzialmente vettori di contagio: al momento è solo un’ipotesi di studio in ambito comunitario, che il protrarsi della pandemia potrebbe rendere presto concreta.

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È stata la stessa Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione UE, a rendere noto il progetto che prevede appunto sul territorio dell’Unione restrizioni ancora più rigorose agli spostamenti da e verso zone dove sono esplosi focolai molto virulenti, magari generati dalle diverse varianti del virus finora accertate. 

Sarebbe una misura da applicare non ai singoli Stati, ma alle regioni, restringendo quindi le aree di classificazione.

Una simulazione svolta dalla UE ad oggi prevede che tre regioni italiane (Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna) diventerebbero «zone rosso scuro» e quindi potrebbero essere dichiarate «off limits» per tutti, mentre chiunque volesse uscirne dovrebbe dimostrare - oltre alla necessità inderogabile dello spostamento - di essere immune, presentando un test negativo al momento della partenza e osservando un periodo di quarantena una volta giunto a destinazione.

La soluzione delle “zone rosso scuro“ piace soprattutto a Germania e Francia, che puntano a tenere aperte le frontiere tra gli Stati dell’Unione, senza imporre controlli massicci che limiterebbero la libera circolazione: ma non sarà facile convincere tutti gli Stati ad approvare tale misura.

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